Elisa Lorenzelli

Elisa  Lorenzelli Elisa Lorenzelli
San Vincenzo (LI)

Iscritto dal
28/06/2009
Categoria: Appassionati

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Data di nascita: 13/02/1983
Residenza: San Vincenzo - LI
Telefono: 0565710173



“ La forma neo-arcaica del femminile contemporaneo “
Elisa Lorenzelli 2008

L’opera generale: la scultura tra arcaicità totemica, classicismo ed esistenzialismo contemporaneo
La scultura minimalista, ridotta all’essenza, volumetrica o bidimensionale, pura e marmorea e nei supporti luminescenti in metallo, riconduce la presenza preponderante di una femminilità archetipica, singolarmente in un contesto in cui la purezza della plasticità e la perizia tecnica si fanno talismano totemico-moderno, di una ancestrale forza naturalistica ed organica della donna amante-madre, in un linguaggio che tende alla progressiva astrazione, decodificabile e familiare all’Uomo tecnologico, moderno e contemporaneo.
Quel che resta del disagio post-moderno, dei ritmi della modernità, nel momento in cui irrompe la forza naturalistica di forme morbide, ma decise, in un equilibrio plastico fatto di parti razionali, spazi vuoti “incastonati” in un assemblaggio armonico in andamento sinfonico-musicale e sovente, come nei neo-totem di Brancusi, con tendenza in verticale. È la ricerca a tratti serena e senza meta, a tratti più sofferta e approfondita, nel “mare aperto” di una identità socio-psicologica (“Metà donna”, “Piccola donna slanciata”) che aspira, senza mai raggiungerla completamente, all’assolutezza di una identificazione, oscillando armonicamente tra le molteplici possibilità dell’essere, sul palcoscenico imponderabile e naturalistico dei ruoli dell’Io.
Gli scenari del mare, dall’ambiente di origine, la costa livornese da San Vincenzo fino alle suggestioni scenografiche della propaggine di Piombino, dirimpetto alle isole dell’arcipelago Toscano, contaminano l’opera generale della giovane artista, che riesce a filtrare le emozioni di una riconciliazione in solitudine con l’ambiente marino, evocativo di antiche storie, custode di enigmi, negli studi in immedesimazione su forme, movenze, cromie e gradazioni di luce, nel silenzio di un riscoperto rapporto, irrisolto e aperto, nel territorio metafisico che sta tra la materia e l’essenzialità dello spirito e del pensiero.
La fauna marina e terrestre, è sedotta essa stessa nel gioco di forme di Elisa Lorenzelli (“Donna pesce”, “Donna fenicottero”), in un passaggio sofferto, testimoniato dal connubio tra morbidezza delle forme e durezza del supporto, tra un mondo dell’infanzia forse più prosastico ed iconicizzato, e l’affermarsi di una femminilità decisa, sensuale, libera e compiuta, con uno sguardo nostalgico alle certezze del passato.
La stessa arte arcaica è ricondotta così, in una sorta di continuità ideale, attraverso l’evoluzione stessa delle forme organiche, negli spettri multitonali in metallo o nelle levigatezze pure dei marmi, verso una conservazione ultima di senso, fissata nelle geometrie decise della forma finita (esemplificativa l’opera “Sinuosità”).
La femminilità contemporanea si rispecchia così in quella arcaica, nel movimento immortalato, come in uno scatto fotografico immediato, alla ricerca di un luogo ultimo di contenimento dell’essere, con qualche concessione, nella figura umana ripiegata in avanti, nei marmi sostenuti da griglie speculari in metallo, ai ripiegamenti interiori espressionisti, in sculture di per sé stesse più vicine, ad un primo sguardo, alla purezza rappresentativa ed ideale, classica e neoclassica, in contesto astratto.

L’archetipo organico speculare del Sé
Nella ricerca formale di Elisa Lorenzelli il percorso creativo passa attraverso multilivelli di autoconsapevolezza, nella trasposizione all’esterno, nel disegno-progetto preparatorio, continuato, ripetuto e reiterato su decine di fogli e supporti, già opera per certi aspetti a sé stante e finita, quasi un’ossessività espressionista in ambiente ponderato e razionale, nella ricerca dei contorni lineari che demarcano, con andamento deciso, frontale e lineare, o di saettante pulsione cinetica sinusoidale, la continuità percepita e sperimentata tra il senso dei contorni del proprio corpo. L’armonia, l’equilibrio, il dialogo tra le parti volumetriche che si delinea come auto-coscienza e visione proiettata all’esterno nella cristallizzazione archetipica finale di volumetrie e “morbidezze” vitali: messaggio ultimo di sintesi universale dalla proiezione in forma definita e finale dell’individuale intimità esperenziale.
C’è nel disegno preparatorio il precipitato sottile della grazia nostalgica di Modigliani, omaggio alla prima modernità nel recupero della linea elegante e netta, essenza gentile di una sereno e consapevole dialogo, nel rallentamento dei ritmi quotidiani, con l’essenza della femminilità ancestrale.
I volumi sferici si materializzano, in un divenire di forme di seducente armonia, sulla scia del rapporto interno-esterno, non essere-essere, spazi pieni-spazi vuoti, in virtù della lavorazione continuata, nella levigatezza della pietra che parla di identità antiche, nella ricerca di un linguaggio autonomo che tende alla completezza serena di una condizione riscoperta, che aspira ad un messaggio ultimo, immediato ed assoluto.
 

Le influenze
Come Hans Jeans Arp, fra geometrie, forme organiche e astrazione progressiva, la ricerca del mondo spirituale invisibile, attraverso i percorsi sperimentali delle avanguardie (surrealismo, Blaue Reiter, Dada) verso le esigenze più concettuali della modernità e contemporaneità, si concretizza in un neo-animismo di soggetti che si armonizzano con la natura incastonandosi nell’infinito gioco di volumi che inventano e danno senso e direzione alle infinità spazio-temporali: l’arte concreta che si distingue dall’istintualità pura dell’informale.
Allieva all’Accademia di Carrara di Pier Giorgio Balocchi, titolare della Cattedra di Scultura, di cui si percepisce un certo precipitato nel rigore e nitidezza delle opere, attuale collaboratrice del maestro Franco Mauro Franchi, è dall’insegnante di tecnologie del marmo Francesco Cremoni, che è maggiormente influenzata, negli anni della formazione, nelle ricerche sulle trasformazioni dei marmi in virtù della luce, nello stile dello scultore caratterizzato da ondulazioni preziose e barocche e dalle aperture sull’infinito, in figurazioni sospinte verso la trasformazione astratta-informale.
Nei torsi e studi di movimenti, la memoria rievoca le astrazioni geometriche scultoree di Alberto Viani, nelle sculture connotate però dalla genesi formale e persistenza della morbidezza sferica, vagamente invasiva, fonte di vita ancestrale.

Per gli aspetti legati al classicismo in chiave neo-classica, ritorna anche la ricerca complessa di Antonio Canova, fra razionalità e purezza ideale e contenuti concettuali di forza lirica e filosofica, ancor più estremizzati, nella drammaticità tendente all’assolutezza, tipica dell’opera minimalista-astratta di idealizzazione delle stesse emozionalità, riconsegnate ai codici allegorici di un linguaggio universale.


I marmi
Il lavoro superficiale del levigare “fino allo sfinimento” - componente espressiva-emozionale sulle linee guida della razionalità del “progetto” originario - trasforma la materia grezza, nella purezza di un’oggettualità limpida e aperta ai giochi di luce, di ombre e di chiaro-scuri, memori ancora però, e testimoni contemporanei, dell’assolutezza atavica della solidità persistente della pietra.
Nei supporti prediletti in marmo, dal classico statuario, al più duttile travertino, fino ai giochi di cromia del rosa del Portogallo e del nero del Belgio, la durezza ostica della pietra già amata da Michelangelo per la verifica diretta di un determinismo materico sulla presunta onnipotenza del pensiero, metafora anche del rapporto sofferto tra amore e psiche, emozione e riflessione, diviene l’immagine di sintesi, nella concretizzazione nelle vesti di un ossimoro semantico, di evanescenti percorsi di una contemporanea, e riscoperta “insostenibile leggerezza dell’essere”.

I lavori in supporto di ferro
Più vicina all’arte povera e ai ready-mades, la produzione in metallo, dove però ancora una volta il lavoro è meditato, paziente, nella riproduzione delle opere-bozzetto, già nel disegno preparatorio connotato da forte tensione dinamica. Ritagli in ferro riproducono la stilizzazione di movenze femminili, di elementi marini, fino alle sirene minimaliste che si delineano nelle gradazioni tonali che evocano la foto d’autore in bianco e nero, dalla superficie levigata, lavorata e impreziosita dal lavoro attento e solo apparentemente di procedura “informale”, o informale per la passionalità vagamente ossessiva nel procedere, nella realizzazione dei ritagli finali di forme “rapite” e suggerite dal mare.
Anche nelle sculture in ferro ritorna la dialettica tra determinismo e osticità del supporto da un lato e morbidezza sinuosa della forma dall’altro, dialettica irrisolta anche nel meccanismo complesso di percezione partecipe dell’osservatore e nell’attribuzione di senso finale: linee dolci seducono e riposano lo sguardo, guidandolo lungo i percorsi di un dinamismo deciso, musicale e roteante, per poi ricondurre però la visione generale alla geometria statica, più Bauhaus che Arte Concreta, cosicché, come nei grandi maestri scultori, da Michelangelo a Canova, la libertà perde i suoi contorni e significati, se dimentica il confronto identitario, con i confini delineati dalle sue stesse irrinunciabili regole.

Cenni biografici e percorso artistico
Elisa Lorenzelli nasce a Piombino (LI), nel febbraio del 1983. Residente nella cittadina costiera di San Vincenzo (LI), si diploma presso il Liceo artistico Pietro Aldi di Grosseto ed in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara con indirizzo in marmo, specializzandosi in marmo, ma lavorando anche metalli, gesso, creta, cemento e resina.
Con una tesi su “Moore e Arp: due protagonisti dell’astrazione organica”, approfondisce i contenuti e le influenze di due dei fondamentali maestri delle avanguardie della storia dell’arte moderna, insieme a Constantin Brancusi, orientativi del percorso comunque individuale per contenuti e stilemi, della giovane scultrice toscana.
Nei tratti autobiografici ricorrono le lunghe passeggiate in solitudine sulla costa e la raccolta selezionata e appassionata di vetri, sassi, conchiglie, e legni di cui studia e interiorizza le suggestioni formali e cromatiche, insieme all’osservazione di animali domestici e della fauna marina.
Già artista precoce dall’età pre-scolastica, nel percorso formativo istituzionale, risente delle influenze e suggestioni positive degli insegnanti Pier Giorgio Balocchi e Francesco Cremoni.
Scultrice di talento, con una collaborazione in corso con il maestro Franco Mauro Franchi, ha all’attivo un percorso denso di mostre, premi e rassegne culturali, che esordisce con il riconoscimento per lavori in ceramica nell’anno 2000.
Riceve infatti due attestati di “Ceramica 2000”, per opere realizzate alla fine degli anni Novanta, e nel 2002 partecipa al Concorso Internazionale della Ceramica (Vicenza).
Sempre nel 2002, partecipa al Concorso “La Pace, ti piace?” per la quarta edizione della festa di Primavera a Grosseto.
Segue una mostra in Piazza dell’Erbe città di Carrara, nel 2004.
Nel 2005, espone nelle Fortezza Medicea di Grosseto per il concorso di scultura nazionale d’arte figurativa “Sara Capponi”.
Una fitta serie di esposizioni e mostre nel biennio 2005-2007 la vede partecipe di importanti manifestazioni quali:
- la fiera Marmo-macchine a Marina di Carrara nel 2006;
- "Maestri e Allievi dell' Accademia" nella galleria comunale di Torrita di Siena (2006);
- la mostra " Il paese degli artisti notte e giorno " a Torano ( Massa-Carrara 2006);
- nell’esposizione di scultura nel castello Malaspina a Fosdinovo ( Massa-Carrara ), anno 2006;
- esposizione presso la galleria B. Haasner a Wiesbaden in Germania (2006);
- mostra " I colori del bianco " presso Art Center Berlino ( Germania ) nel 2006;
- mostra " Marmo d' arte a Firenze presso il Parco d 'arte E. Pazzagli a Firenze (2006);
- mostra “ Pietra lavorata arte e artigianato “ nel comune di Castel S.Niccolò (Arezzo) nel 2007;
- esposizione a “ Infieri “ Biennale degli studenti dell’ Accademia di Belle Arti di Carrara nel Palazzo Cybo Malaspina di Carrara, nell’anno 2007.
Nel 2007-2008 pertecipa al 14° Concorso di pittura, scultura e grafica di Donoratico, nel Comune di Castagneto Carducci (LI) dove risulta vincitrice del premio del comitato d’ onore.
Segue nel 2008 la partecipazione alla Collettiva “Pittori e Scultori della Val di Cornia” allestita presso la Galleria “Accademia dei Ravvivati ” Centro di Promozione Artistica città di Piombino (LI).
Sempre nel 2008 iniziano anche le mostre personali. Dalla mostra nello show room dell’ “Art Gallery restourant” ‘La Taverna del Pittore’ a Bolgheri (LI), a quella nella Sala Gasparri a Populonia (Piombino - LI) patrocinata dall’Associazione culturale amici di Populonia e dal Comune di Piombino, fino alla personale di scultura a Castagneto Carducci (LI) patrocinata dall’ Associazione “Castagneto Arte” e dal Comune.
Nell’estate del 2008 partecipa anche alle importanti rassegne d’arte e cultura in Costa degli Etruschi:
- “Venturina arte”, nella sede di “Blu Scuro” home design, organizzata a Venturina nel Comune di Campiglia Marittima (LI), dall’associazione Athena Spazio Arte di Suvereto diretta da Mauro Pantani;
- “Arte in Piazza” a Castagneto Carducci (LI);
- “Conviviate 2008”, Bibbona (LI);
- Rassegna nazionale “Villa Mussio Arte” a Venturina nel Comune di Campiglia Marittima (LI), organizzata a cura di Mauro Pantani;
- X Mostra Internazionale di scultura “Torano Notte e Giorno”, il paese degli artisti, “ Solo donne” Scultura al femminile 2008, organizzata nel paese di Torano (Massa-Carrara).
Seguono nel curriculum professionale-artistico di Elisa Lorenzelli i Premi e Concorsi con:
- la partecipazione al Premio Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea “ Roma 2009” Mondo arte tv Pescare;
- la selezione per il Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea Saturarte a Genova (anno 2008) con inserimento in catalogo;
- la partecipazione alla V edizione del “Premio Celeste 2008” a San Gimignano (SI);
- la partecipazione al 3° Premio Internazionale Arte Laguna a Mogliano V.to (TV), nel 2008:
- Finalista dell’ 8° Premio Nazionale D’Arte Città di Novara “Art Action” (2008).
¬-Partecipazione al concorso di pittura scultura e grafica di Donoratico nel comune di Castagneto Carducci ( Li ), nel 2008-09
Eventi recenti ed in previsione a cura dell’ Associazione Athena spazio arte a cura di Mauro Pantani:
- la personale di scultura nell’ambito della rassegna itinerante “Campiglia Natale in Arte”, nel centro storico di Campiglia Marittima (LI), dal 13 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009, allestita nella sede della suggestiva galleria Maria Rosa Fiore;
- la personale prevista per l’estate 2009 presso la sala Consiliare di San Vincenzo;
- la partecipazione alla collettiva in programma a Follonica (GR), nella Sala del Comune
.-la partecipazione alla collettiva nella Torre di San Vincenzo ( Li )
Altri eventi in previsione:
- Mostra collettiva “ Progetto selezione artisti e arte in Toscana dai Macchiaioli ai contemporanei ” a Pisa nella galleria Centro arte moderna
 

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