Flegias

Roma (RM)
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03/08/2016 Categoria: Scrittori
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Residenza: Roma - RM
Mi piace la poesia e la letteratura in generale. Ho scritto e scrivo opere in versi. La mia predilezione verte sulle poesie e su autori dell'ottocento e di primo novecento, perché sento più vicini a me interiormente e stilisticamente, quali ad esempio la Scapigliatura come corrente letteraria, i poeti maledetti di Verlaine, Baudelaire, D'Annunzio, Mameli, Corazzini ed il Crepuscolarismo. Ho pubblicato (no eap) una silloge poetica tramite Edizioni Montag dal titolo "Oblio". Non credo a chi dice "io sono un poeta", non credo a chi pensa di usare la poesia come hobby svegliandosi una mattina e mandando a capo qualche frase senza ritmo né tantomeno uno stile proprio ed autentico.
Chiunque avesse interesse nel leggermi può ordinare il mio libro su internet oppure venirmi a trovare sulla pagina instagram "flegias_".
Non sono un bravo oratore né mi piace dilungarmi, lascio dunque che siano alcuni miei scritti a parlare per me:
Il Vampiro
Profonda entrasti senza chieder venia
E calda linfa teco risucchiasti,
Come il Vampiro fa nella sua nenia;
T'accolsi, cieco, e Morte mi donasti.
Son preda, adesso, solo e taciturno
Di fredde membra e guardi vuoti e spenti;
Son preda di chi fugge dal dïurno,
E all'ombra mia strisciando van serpenti.
Il bacio oscuro sibila e il sospiro
Inerme l'alma al ciel mi fa spirar;
Canini aguzzi e un liquido ritiro
Io sento dentro al collo tramutar
Il corpo morto in quello d'un Vampiro:
È dolce questo bacio, ed il sognar.
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Elegia funebre
La notte si dirama in ogni contrada, e il silenzio
- Perpetuo e ombrato dal funereo cïelo -
S`accascia come il Condor, lunghesso le strade deserte;
E nelle case in fiamme, il color della morte
Pennella visïoni notturne e dipinti trionfanti:
Banchettano gli scheletri, e ghigna la natura
Coprendo di fogliame i tetti, le strade, le tombe.
Avanza il palesare dei nembi e dei Vampiri.
Gli animali s`addentrano nei boschi, correndo alla Luna;
E un cupo vento richiama a vita i morti.
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Il Pipistrello
Nell`antro torvo e buio della caverna
Io scaverò, come l`odio che scava
Le guance, il solco falso dell`amore,
E l`illusione perpetua del vivo
In mezzo al morto darà alla lucente
Tenebra l`ultimo e pallido suono;
Ed il tremendo battito dell`ali,
Tetro e solingo frastuono d`addio,
Nel cieco schianto canterà la Morte.
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Spettro
La notte è calata
Sul cuore gelato;
È giunta quell'ombra,
E 'l guardo m'ha ombrato.
La tenebra spande
Quel triste lamento,
Che s'ode nel Nulla,
Nel buio: il Tormento.
La lama affilata
Trascino nel Vuoto
Scrivendo con essa
Il mio maremoto.
I mostri che vedo
Mi tengono stretto,
Mi spingono avanti,
Ma indietro mi getto.
Un lupo m'insegue
In questo mio esilio;
È bianco, uno Spettro,
Mi lega a vinciglio:
Trovar non potrai
La Pace indolore,
Riacquista perciò
L'Orgoglio e l'Onore.
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O Pensiero
Or che Discordia cinge
Le sacre spoglie inermi dell'Italia
- Attonita e usurpata -, tu mi desti,
O Pensiero,
La linfa alata dallo scuro avello.
Or che carenti siamo di Minerva
Ed alla Patria voltan tutti il tergo;
Risorgi a noi, dal sacro Vittoriano:
Ritorna forte ed animato; torna,
Torna, o Pensiero!
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Mia Italia
Per te, mia Italia, che siedi consunta
Sulla spinosa alcova.
T'adagi cupa e lasciva, donandoti
Sul limitar gravoso dell'oblio,
Mentre il dolore, cieco, si dilata,
Destando vampiri
Sul tuo dormiente seno.
Commenti sulle opere di Flegias:
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commento di Contattato Via E-mail: Va sull'opera Oblio - domenica 09 agosto 2020 alle ore 12:42