Gianfranco Bianchi

Gianfranco Bianchi Gianfranco Bianchi
Pistoia (PT)

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14/11/2010
Categoria: Pittori

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Data di nascita: 28/02/1962
Residenza: Pistoia - PT
Telefono: 3476563202


 

Gianfranco Bianchi è nato a Massa (MS) nel 1962, abita a Pistoia, da anni artista e musicista.

 

Ha iniziato a creare opere nel 2009 seguendo sviluppi dell’arte italiana e internazionale sia concettuale sia pittorica. La principale tecnica usata è il Dripping. La Galleria d´Arte di riferimento è Merlino Bottega d´Arte di Firenze e i suoi Critici di riferimento sono il Prof. Giammarco Puntelli, il Dott. Giorgio Grasso e il Dott. Lodovico Gierut. Ha partecipato a numerose Mostre personali e collettive in varie città italiane, tra le quali Bologna, Firenze, Genova, Padova, Pistoia, Pordenone, Roma, Spoleto, Torino e Venezia.

La sua Personale del 2014 a Firenze dal titolo “Alla Ricerca della Vita, alla Scoperta delle Origini”, con trentadue opere appartenenti alla sua serie sulle galassie, ha ottenuto l’interesse e la presenza all’inaugurazione di due importanti Astrofisici e del vicepresidente dell’Unione Astrofili Italiani, ed è stata seguita, nell’anno successivo, da una Personale all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.

A Milano, nella Mostra “L’Arte e il Tempo”, official event in città, in Expo 2015, ha esposto insieme ad Artisti di chiara fama come Alinari, Caimi, Faccincani, Menozzi, Monteforte, Possenti, Talani, Tigelli e tanti altri d’importanza nazionale e internazionale.

A Mantova, alla Casa del Mantegna, ha presentato, nel 2015, un´importante Personale con ben settantacinque opere, in contemporanea alla presentazione del Catalogo d´Arte Moderna n.51 di Giorgio Mondadori Editore e delle Personali di Maestri dell´Arte contemporanea quali Armodio, Borghi, Capitani e Menozzi.

Nell´evento del 2016 "Il Labirinto dell´ipnotista", ideato e curato dal Critico d´Arte Giammarco Puntelli, ha esposto alcune sue opere, al Palazzo Gallio, sul Lago di Como, insieme ad artisti di livello internazionale, come ad esempio Kanevsky e Nunziante.

Sempre nello stesso anno, Gianfranco Bianchi ha presentato una Personale al Museo Bergomi e al Museo Lechi di Montichiari (Brescia), nell’ambito del Festival d’Arte, è stato invitato a esporre la sua istallazione ispirata al labirinto del film “Shining” nella mostra “Infiniti labirinti”, presso la manifestazione “Paratissima”, a Torino e a concepire un’opera dedicata ad un Opera di Puccini, che è stata esposta al Gran Teatro Giacomo Puccini, a Torre del Lago Puccini, in occasione del Mese Pucciniano 2016.

Gianfranco Bianchi è presente nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori e nell’Enciclopedia d’Arte Italiana.

 

Dice di sé:


- Nel 2009, guardando un bel film su Jackson Pollock mi è venuta l’idea di ispirarmi a lui e sono nati i primi quadri. Ho deciso anche di abbandonare i colori ad olio, usati per i miei Veri Falsi d’Autore, e di usare colori e smalti acrilici.

Il mio Dripping, inizialmente “classico” si è evoluto prima nel genere definito “Liquidismo”, cioè quadri con colori sgocciolati come nel Dripping ma mescolati grazie all´inclinazione della tela, poi in un genere decisamente "materico" in cui i colori, applicati senza economia, creano un effetto di rilievo evidente.
Un´altra evoluzione del mio Dripping è schizzare il colore sulla tela (invece di sgocciolarlo) creando quelle che io chiamo "pagliuzze", cioè piccoli tratti colorati che sembrano essere stati fatti con un pennello. Questa variazione del Dripping la chiamo Sketching.


Lavoro quasi sempre su telai telati di spessore di circa 4 cm, e applico il colore anche sui bordi, mettendo lo stesso impegno che metto sulla tela frontale.
Le mie opere possono quindi essere appese al muro senza bisogno di cornice o al massimo con cornice senza vetro.

Preferisco dipingere telai quadrati, invece dei classici rettangolari ma lavoro anche su telai triangolari e su strutture più complesse che si possono definire quadri-scultura o istallazioni.

Nelle mie opere informali spesso s’intravedono forme che prendono vita grazie all´immaginazione di chi guarda.
Altre forme, anziché dipinte, vengono create unendo i telai (Forme Creative).

L’Action-Painting scompare rimanendo però Dripping quando esprimo concetti, lancio messaggi in opere premeditate.
Spesso è presente una didascalia - parte integrante dell´Opera - che mi permette di spiegare al meglio il mio pensiero.

Viviamo in un mondo complesso e caotico e sono convinto che le cose accadano per caso.
Le opportunità però vanno sapute creare, al fine di incanalare il nostro futuro nella direzione voluta.
Questo concetto tento di trasferirlo nella mia pittura, in cui il caos, dove sembrano regnare i colori, è solo apparente perché esiste, osservando bene, una logica, che io chiamo “Il Caos Apparente”.

Dipingendo cerco di divertirmi, di comunicare e di creare quadri eleganti che piacciano innanzitutto a mia moglie. Quando ricevo la sua approvazione la mia opera è pronta per affrontare il giudizio di critici e pubblico.-

 

Dicono di lui (Critici d’Arte):

Guardando le galassie create da Gianfranco Bianchi, viene da domandarsi se forse anche Dio non abbia realizzato l’universo ‘sgocciolando’ materia su un piano inclinato. In fondo la razionalità della scienza, la follia dell’arte e il mistero della spiritualità raccontano con linguaggi diversi un’unica verità…

L’attimo ‘infinito’ immortalato dall’artista nasce dall’osservazione astronomica effettuata con il telescopio Hubble, il più potente al mondo.
A questa perfezione cromatica del cosmo corrisponde però il caos geniale dell’arte. La follia ‘eletta’ da Gianfranco Bianchi è quella di Jackson Pollock…

Appassionato di fantascienza e allo stesso tempo acuto osservatore della realtà, Bianchi definisce una nuova generazione di pittori. Nati artisticamente con un codice genetico dove è già presente l’informale, i giovani contemporanei elaborano un figurativo dove è già impressa la lezione dell’astratto. Ne deriva così una nuova realtà, che contiene l’inquietudine e l’universalità del concettuale. Bianchi inizia la sua carriera di pittore nel 2003 con falsi d’autore. Van Gogh e le sue notti stellate segnano la sensibilità dell’artista, che grazie alla scintilla innescata da Pollock trova l’ispirazione per raccontare l’equilibrio del cosmo attraverso la drammaticità dello sgocciolamento.

Laura Tabegna - Giornalista (Settembre 2014)

 

 
Ricercatore del mistero dell´universo, dell´energia che ha creato la vita e del fascino di dimensioni parallele, Gianfranco Bianchi, ci accompagna in un percorso spettacolare quanto difficile alla scoperta (o almeno alla percezione) di ciò che ci circonda.

Lo fa da artista e da divulgatore nel segno della pittura, lo fa con quel senso di magia che la scienza e la fisica hanno da sempre.

Interessante vedere nelle sue opere non solo le capacità pittoriche ma soprattutto la cura dei particolari che ci riporta all´attenzione che i grandi maestri hanno avuto in passato per le loro tele e gli argomenti scelti.

Scoprire l´universo e le dimensioni dell´essere attraverso l´arte di Gianfranco Bianchi è come attraversare, un passo dopo l´altro, i percorsi dell´infinito.

Prof. Giammarco Puntelli - Critico d´Arte (Luglio 2014)

 


Gianfranco Bianchi è il traghettatore della materia verso il divino. La sua arte è uno strumento comunicativo puro, immediato. Il colore, consistente e corposo, si impone nello spazio e diventa vivo attraverso la luce, vera forza universale; colore che è essenza di vita, in contrapposizione all´oscurità dello sfondo, all´ignoto dell’anima umana e all´immensità dalla quale essa deriva. Lo spettatore viene proiettato al di fuori del proprio spazio e del proprio tempo, in una dimensione dilatata, sconosciuta e pure interiore ed è spinto a riflettere, a porsi domande su ciò che l’artista definisce “caos apparente”.

Un caos a tratti confuso e a tratti fluido, ritmato da una natura forte che emerge attraverso la materia di metalli quali l’oro, il rame, il bronzo: è il brodo primordiale dell’esistenza, apparentemente caotico ma in realtà portatore di un equilibrio perfetto. L’artista, attraverso la posizione adottata fisicamente nell´atto del creare, lo respira e ne viene assorbito, vi rimane intrappolato per poi esplodere lasciando tracce visibili di sé, primitive, profonde e vere. Le sue sono forme interiori che emergono, tattili, grazie alla generosità di colore impresso sulla tela che diviene il punto d’incontro tra materia e anima, vero trait d’union tra il vissuto dell’artista e le sue passioni, le sue paure.

La tela è la madre terra e il pittore la abita, la vive. Da qui osserva l’universo che lo circonda, gli ammassi interstellari così lontani.
Bianchi va oltre l’action painting: il suo dripping si evolve in liquidismo e i colori si mescolano sulla tela inclinata in movimenti vitali, palpitanti; veri interpreti dei sentimenti, riflettono, attraverso la loro intensità, l’essenza umana.
Davanti alle sue opere, l’osservatore ascolta il silenzio dell’artista come rapito da una sinfonia, da una musica che incanta ed avvolge in linee infinite e tangibili. L’occhio si perde nella profondità della tela per afferrare la superficie terrena, reale; percepisce la distanza tra l’immenso e l’umano in una continua messa a fuoco ora dell’uno ora dell’altro, con la sensazione di poter rimanere intrappolati in qualche dove, tra le due dimensioni. Rassegnata, la vista cede davanti a tanta profondità. Poi, quando tutto si placa, l’opera cambia posizione, cattura lo spazio perpendicolare, si accende. L’artista adesso si ferma davanti alla propria creazione, diviene lui stesso osservatore del proprio io. E la tela inizia a danzare.

Sabrina Ceni - Scrittrice, Merlino Bottega d’Arte - Firenze (Giugno 2014)

 


- …ogni qualvolta lo sguardo si sofferma su un dipinto, lo spettatore prova estrema curiosità e stupore nello scoprire ciò che la composizione vuole comunicare.
Gianfranco Bianchi affida gran parte del processo creativo alle suggestioni (spesso prettamente cromatiche) derivanti dal rappresentato.
…la meravigliosa serie dedicata alle Galassie…un osservatorio spaziale creato dall’Artista per accompagnare il nostro occhio attraverso l’Universo e le suggestioni che offre: una sublime estasi visiva e spirituale.
…bizzarri accostamenti cercano geometrie astratte oppure simboliche rappresentazioni di una realtà che sembra, ancora una volta, confermare la presenza di una dimensione ultra-terrena ed ultra-terrestre.
…nuove inaspettate composizioni astratte che ci riportano a ricordi impressi dell’inconscio collettivo, attraverso i colori, richiamano il presente e la vita attraverso temi più vari e disparati, dal quotidiano sino all´indagine dell’inconoscibile.
Ogni quadro ha la caratteristica di arrivare oltre l’occhio, dove la mente non s’aspetta; questa incontrollabile irruzione è la piacevole ferita inferta dall´Arte che sa rimanere impressa e farsi ricordare.-

Dott.ssa Letizia Lanzarotti - Consulente, Esperta e Scrittrice dell´Arte Contemporanea (Agosto 2013).

 

 


-Gianfranco Bianchi, pittore folgorato sulla via di Pollock, dal maestro dell’action painting impara il dripping per poi tradurlo in una lingua viva, un liquidismo in cui i colori, liberi sulla tela, si fondono a rilievo con scaglie metalliche.
Il discorso si fa quindi materico, solo apparentemente caotico, comunque perfetto per descrivere una casualità che è prima di tutto esistenziale.

Sebastiano Collu – Press Officer (Marzo 2013)

 

 


-Con una straordinaria enfasi ed una propria interiorità l´artista Gianfranco Bianchi realizza spazi e volumi di intima riflessione percorsi da una serie di effetti cromatici-strutturali che lo contraddistinguono pienamente. L´estro del dripping materico è impreziosito da una ricerca espressiva importante che gode di una luce viva, palpitante, e da un’affascinante resa potenziale del colore. Egli si dedica al concetto di spazialismo con una costante carica contenutistica ed una ricerca visiva piena di sperimentazione, colore ed inventiva. La materia, intrisa di vitalità e ricercatezza, attraversa ogni sua opera con una padronanza tecnica ed una maestria interpretativa responsabile e libera da ogni schema pittorico. Segni, forme e immagini, decisamente personali e intrisi di esplosioni liriche, rappresentano uno spazio concettuale armonico che si riempie di un colore e di un estro sempre attento.

Monia Malinpensa - Gallerista (Marzo 2013).

 

 


-La tecnica del dripping utilizzata da Gianfranco Bianchi raggiunge una propria, potente forza d´espansione nella decelerazione di forme variegate in isole dominanti, porzioni illimitate di colore intenso e deformante…sarebbe tuttavia limitante racchiudere il lavoro artistico di Gianfranco Bianchi entro i limiti dell´action painting comunemente intesa: la sua è più una pittura “agita” dove il colore, una volta sgocciolato, subisce un´ulteriore fase di trasformazione tramite l´inclinazione ed il movimento del supporto. Ancora di più la generosità cromatica trova nello spessore e nella materia il proprio ideale referente estetico: l´opera acquista ed aumenta la sua struttura, divenendo scrittura e linguaggio…La pittura d´azione viene – per così dire – ripensata ed incanalata nel solco di una dimensione non solo estetica, ma anche narrativa.
Le forme organiche, liquide, biomorfe di alcuni dipinti fanno così da contraltare a quelle spigolose e geometriche di altri, in un vivace dialogo tra immediatezza e riflessione. Parallelamente ed ulteriormente l´artista crea opere in cui
l´accostamento di più moduli o pannelli è funzionale ad una composizione dinamica, in continua, ambigua ridefinizione: quadri che, ricondotti ai loro titoli, - elementi indispensabili per la visualizzazione totale dell´opera – assumono caratterizzazioni ironiche che sottolineano uno stile ed una raffinatezza spiccatamente intellettuale.-

Alberto Gross - Critico d´Arte (Dicembre 2011).

 

 


- Sono poste in evidenza tutte le qualità estetiche consone a rappresentare la struttura pittorica e scultorea di Gianfranco Bianchi…al fine di presentare l’intera opera pittorica colma di sillogismi all’interno di un’ampia sezione bene calcolata, nella varietà dei toni e delle molteplici visioni, nettamente definite nei termini della sovrapposizione informale, in un contesto proprio in cui la storia diviene incisivamente condizionata dal messaggio cadenzato e illusorio, proposto con eccezionale bravura nella metamorfosi oggettiva del simbolo, proposto con metaforiche intuizioni conformi al concetto proprio dello stesso autore. -

Flavio De Gregorio - Accademia Santa Sara di Alessandria (Ottobre 2011).

 


-Il colore è l´elemento che veicola il messaggio di intime sensazioni e di profondi sentimenti: colori forti e sovrapposti, toni netti che nell’unione creano realtà sfumate, corposità del colore fino a renderlo materia viva.
La forma della tela è concepita come realtà simbolica: molte opere hanno forme particolari che richiamano varie realtà, altre sono frutto di assemblaggi di varie parti tanto da rendere ogni opera continuamente interpretabile.
Sono opere nelle quali si alternano forza ed eleganza forme originali a forme giocate secondo l´avvicinamento delle parti che le compongono: opere davanti alle quali ciascuno viene coinvolto da interrogativi ai quali cercare risposte fatte di colore e stati d´animo.
La pittura di Bianchi è una continua ricerca e una continua sperimentazione di colore-messaggio e forma-simbolo così da dar vita a un´evoluzione mirata alla difficile indagine del mondo delle sensazioni e dei sentimenti.-

Ilaria Minghetti - Saggista e Critico di Letteratura e Arte (Febbraio 2011)

 

 


- Per meglio comprendere le opere, per la maggior parte, “tattili” di Gianfranco Bianchi, occorre recuperare la teoria sulla creatività della psicoterapia Gestalt, teoria che riesce a spiegare, pienamente, la sostanza della creatività stessa.
Le opere di Bianchi, a volte monocromatiche, a volte caleidoscopiche nei colori ma con essenze di colori e di percezioni, concretizzano una forte idea dello spazio e dell’opera che possiede l’artista.
L’opera parte da un’idea di uno spazio ragionato, da raccontare con accesa fantasia in cui la creatività, dunque, è perno centrale e punto di forza.
Infatti, se dobbiamo precisare, mai come in questo caso, cioè mai come nelle opere di Gianfranco Bianchi, ricordiamo che “ il termine “creatività” non è sostantivato, ma è attributo essenziale dell’esperienza di contatto, è una qualità dell’esperienza del campo, una proprietà delle opere che non può essere isolata dal contesto vitale in cui si esplica e si attualizza….
Ne derivano opere come Disintegrazione di un prato di lavanda, oppure Giza o Argento Oro e Bronzo, in cui il colore freddo dell’argento si accosta con i toni caldi dell’oro, come nel caso di Platino e Bronzo ed in altre opere in cui Bianchi si conferma artista originale e fuori dagli schemi.
…Egli dipinge “matericamente”e sembra abbondare nella materia; infatti, spesso, le sue opere, appaiono come dei bassorilievi, alla nostra percezione.
…Equilibrio cromatico, ritmico cromatico, bilanciamento di colori, armonia: sono questi i tratti distintivi del pittore che al di là del segno, racconta e comunica messaggi del suo tempo…

Gennaro Galdi
Accademia Euromediterranea Delle Arti
gennaro.galdi1@tin.it (Febbraio 2011)

 

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