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La profetessa di Medma_visione dell'oracolo (Rodolfo Lacquaniti Jr)

La profetessa di Medma_visione dell'oracolo

  • Titolo: La profetessa di Medma_visione dell'oracolo
  • Genere: Pittura contemporanea simbolista
  • Tecnica: acrilico su tela
  • Misure: 50X70 cm
  • Descrizione: Un omaggio alla mia amata terra di origine la Calabria dove da sempre tutto è più difficile
  • Voti: 3 Chi ha votato?

Commenti sull'opera La profetessa di Medma_visione dell'oracolo:

Caro Rodolfo , per capire il significato di questa tela bisogna entrare dentro all'opera che tu hai realizzato... C'è un profondo legame al vissuto sociale e attuale di una terra come la Calabria... Oltre alla tua bravura voglio sottolineare il dramma-tragedia che esiste in questo tuo lavoro artistico... La figura principale è questa madre di colore che tiene in braccio il suo bambino...diventa simile ad una Madonna , alle Icone che i monaci bizantini affidavano al mare per salvarle da sicura distruzione di invasioni e da. culture religiose diverse....Affidavano al mare , che ancora oggi diventa protagonista...In barconi, in navi da macello migliaia di persone vengono stipate, lucrando sulla speranza di queste persone per andare in luoghi sicuri lontano dalle guerre , dalla fame, dagl'odii religiosi...E poi la teste della divinità Persefone del VI° secolo A.C.,ritrovata a Medma che marcisce tra arance della miseria e di un sud più povero in mano alle mafie e a politici corrotti...C'è una preghiera orfica che anticamente veniva fatta alla Dea Persefone..."...O Persefone...odimi , o dea beata: i tuoi frutti mandaci su terra ,tu che in pace fiorisci e nella dolce salute e fa che la vita felice adduca la prospera vecchiezza..."... E' simile la preghiera che questa nuova Madonna di colore rivolge a noi...questa gente chiede comprensione , pace e amore...Jonh KENNEDY in un discorso all'ONU su diritti umani , rivolgendosi ai regnanti di tutto il mondo...Nessuno di noi ha il diritto di uccidere , reprimere , distruggere persone , gruppi etnici solo perché diversi o per i colori della pelle... Nessuno se non la stessa vita con la morte può decidere di toglierla...Ognuno ha un cuore , delle gambe , delle mani , gli occhi un cervello , la parola anche con linguaggi diversi ma tutti abitiamo sotto lo stesso cielo , lo stesso sole...Nessuno può pensare di distruggere gli altri... Siamo bravi noi umani a fare case , strade , grandi citta'... a realizzare opere d'arte , quadri mischiando e utilizzando colori diversi...ma se una persona di colore di pelle diversa si avvicina...alziamo le nostre difese paura e preconcetti... Non siamo riusciti a dare alla nostra esistenza un senso e un segno del nostro passaggio...abbiamo questa sola vita...tentiamo di renderla più colorata ... Grazie Rodolfo per averci dato la possibilità da un quadro , parlare dell'esistenza umana....Se amiamo i colori possiamo amare le persone con colori diversi dal nostro. Cordialmente Antonio Lucio Rudy lacquaniti
postato da Antonio Lacquaniti - lunedì 01 febbraio 2016 alle ore 11:08

 Grazie Antonio per il tuo contributo di visione  d'insieme  che hai affidato alle tue righe critiche. Era mia intenzione dare un omaggio alla mia nostra terra d'origine martoriata da scandali mediatici e ignobili tentativi di emarginante solitudine  a cui lo Stato sembra aver relegato ampie porzioni  di territorio della Calabria e del Sud. La Madonna nera come la chiami tu è l'icona della miseria e porta in grembo un bimbo BIANCO che forse vuole rappresentare a simbolo la speranza. Il tutto è  calato tra sogno e visione profetica, mito ed ecologia violentata. Vorrei che la luce del tramonto richeggiasse nella coscienza di molti uomini che a vario titolo sono responsabili di questa devastazione. Grazie con rinnovata stima pittorica e non solo Rodolfo Lacquaniti JR 


postato da Rodolfo Lacquaniti Jr - lunedì 01 febbraio 2016 alle ore 13:15
Ciao Antonio, ti ringrazio per il commento ai miei quadri; anch'io desidero lasciarne uno qui per la tua opera. Scelgo questo perchè è quello che per me ha un maggiore impatto emotivo: la figura in primo piano è la protagonista e rappresenta l'archetipo materno cui si aggiunge una specificità contestuale data dall'alto numero di immigrati di colore che vivono condizioni di emergenza e precarietà in quelle campagne dove i contadni da un lato sono costretti a lasciar morire le arance per terra e dall'altra dove altri imprenditori sfruttano la manovalanza di colore a prezzi da far inorridire.E sullo sfondo la testa della statua di atena (?) recisa come il frutto di un violento terremoto dimostra la fallibilita di un certo modo di fare conoscenza.
postato da Olimpia Pino - martedì 02 febbraio 2016 alle ore 14:53

 Cara Olimpia, grazie per il commento che ha saputo cogliere nel segno l'intento artistico di denuncia di quelle realtà che tu hai descritto. La testa è di Persefone e scende recisa come a simbolo di un passato che ormai non c'è più che fatica a confrontarsi con un presente di dolore, edgrado, abbandono ed emarginazione politica. Ho voluto comunque dare un messaggio di speranza con il bimbo nato.Ti ricordo che l'opera è un mio dipinto (cioè di Rodolfo Lacquaniti jr), non è di Antonio Lacquaniti. Antonio è un talentuosissimo  pittore, scrittore e poeta  della scena artistica calabrese e italiana a cui devo molto come ispiratore, Amico e non solo.

Buona pittura. Rodolfo Lacquaniti Jr


postato da Rodolfo Lacquaniti Jr - martedì 02 febbraio 2016 alle ore 15:37

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