Andy warhol: la rivoluzione è un'idea

Segnalato da Mv Eventi

Mv Eventi

Categoria: Mostre

Data: dal 26 luglio 2015 al 30 agosto 2015

Indirizzo: via Pradalago 8

Provincia: Trento

Orario di apertura: dalle ore 10:00 alle ore 12:00, dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e dalle ore 20.30 alle ore 22.30

E-mail: info@mveventi.com


 Andy Warhol: la rivoluzione è un'idea, è il titolo della mostra organizzata dal Comune di Pinzolo Madonna di Campiglio in collaborazione con MV Eventi presso la Sala della Cultura Centro Rainalter, dal 26 luglio al 30 agosto 2015. L’evento presenta le opere dell’artista americano con l’obiettivo di avvicinare i visitatori al concetto di “rivoluzione globale” e rinnovamento stilistico, concetti che hanno modificato per sempre l’Arte e l’approccio al modo di realizzare le opere. Con Warhol è stato eliminato il concetto di élite: egli ha sdoganato le ricerche artistiche aprendole alla fruizione anche dei ceti popolari (pensando proprio ad una frase di Warhol “una Coca Cola è sempre una Coca Cola, lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Sati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu”).
Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di Artista, associandolo a una macchina di riproduzione seriale, costantemente legata alla ripetizione ossessiva di un’azione, forse fine a sé stessa. Massimo interprete del proprio tempo, intuì che usare come modello per un quadro la spesa fatta al supermercato rappresentava la migliore strada per aprire l’arte alla rivoluzione del consumismo e della comunicazione di massa. Basti pensare alla Factory e alle sue celebri serigrafie, finalizzate a produrre immagini in serie, creando un parallelo con la produzione industriale a ciclo continuo per prodotti destinati al grande pubblico. Icone riconosciute e riconoscibili che, prelevate dal proprio abituale contesto, assumono un effetto straniante acquistando nuova vita e dignità estetica, per dar loro una cornice artistica in grado di investirli di valori prima assenti. In questo modo il concetto di unicità dell’opera d’arte vacilla, mentre in costante ascesa è l’importanza della fase creativa e del mondo dell’Idea. L’artista Popular lavora con fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti, anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici (“Ho cercato di farli i quadri a mano” affermerà in un’intervista “ma ho constatato che era più facile servirmi di un’intelaiatura serigrafica. In tal modo, non devo lavorare affatto sui miei oggetti. Uno dei miei assistenti o chiunque altro è in grado di riprodurli bene quanto me”). Le icone Pop non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della Storia dell’Arte, tutto passa attraverso il filtro Popular che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica. Un percorso espositivo e didattico pensato per approfondire il personaggio e il contesto culturale della Pop Art in una Factory che tutto cambia e che tutto rinnova.
“Ospitare a Madonna di Campiglio una mostra dedicata a Andy Warhol” afferma il Sindaco Michele Cereghini “significa aprirsi alle suggestioni dell’arte del Novecento, accogliere il fascino della Pop art, guardare con occhio critico, quasi cinico la società dei consumi e dei bisogni indotti. Warhol diventa precursore delle teorie antiglobalizzazione, contro la massificazione e il mercato di ogni cosa, compresa l’arte e la meccanica riproducibilità dell’uguale a se stesso in cui originalità e copia quasi si identificano. Di contro spinge a cercare e scoprire l’unicum, la specificità e il peculiare non seriale e riproducibile. La mostra si propone di avvicinare all’arte mistificante dell’artista newyorkese. Di conseguenza e in contrasto vuole spingere il visitatore ad uscire dalla mostra ed incontrarsi con la natura palpitante di bellezza e vita delle montagne che circondano Madonna di Campiglio. L’Amministrazione Comunale ha voluto questa esposizione per offrire a ospiti e residenti due diverse esperienze di bello: la bellezza provocante creata dell’estro geniale di Warhol e della Factory, e dall’altra la bellezza coinvolgente creata dalla Natura che si manifesta nella potenza delle vette del gruppo di Brenta. Un evento culturale che ben si inserisce nel contesto della Perla delle Dolomiti”. “L’esposizione” afferma Matteo Vanzan di MV Eventi, curatore della mostra “offrirà ai visitatori le opere originali di Andy Warhol per comprendere lo stile inconfondibile di un movimento che, dagli anni Sessanta ad oggi, non solo ha sconvolto le regole del mondo dell’Arte, ma ha abbattuto il limite temporale della corrente artistica restando attuale anche ai giorni nostri”. La maturazione artistica di questo genio infatti è imprescindibilmente legata al contesto storico e alla società, creando un rimando ai moderni mezzi di comunicazione e alle icone del nostro tempo, filtrati dagli stili inconfondibili di quegli artisti immortali.



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