Artistika: forme e frammenti di emozioni

Artistika: forme e frammenti di emozioni Segnalato da Gianluca Puglia

Gianluca Puglia

Categoria: Mostre

Data: dal 04 maggio 2009 al 12 maggio 2009

Indirizzo: Casa dei Creativi - via Fulgenzio d'Allora, Salerno (rione De Gasperi)

Provincia: Salerno

Orario di apertura: dalle 18.00 alle 21.00

Come arrivare: in autostrada da Nord, uscita Salerno Fratte, immettersi sulla tangenziale di Salerno, uscita Pastena, alla rotatoria seconda traversa a destra. In autostrada da Sud, uscita Pontecagnano, proseguire sulla Tangenziale di Salerno per 6km ca, uscita Pastena, tenere la destra, giunti alla rotatoria seconda traversa a destra

Sito internet: blog.libero.it/freespirits/

Referente: Cesare Minucci, Ivana Principato, Gianluca Puglia

Per informazioni: 333 9902585, 349 4780793, 346 2415857

E-mail: puglia.gianluca@virgilio.it


“Artistika” nasce dall’incontro di due forme d’arte volte a esprimere pensieri ed emozioni attraverso un linguaggio che vada oltre la mera figuratività.

Negli spazi di via D’Allora, presso la Casa dei Creativi, si inaugura il 4 maggio 2009 la mostra che ha per oggetto le opere di Gianluca Puglia - la cui ispirazione trae spunti da vari artisti del contemporaneo, soprattutto di stampo materico – e Cesare Minucci – presidente dell’associazione culturale Free Spirits di Salerno - figurativo-concettuale, come egli stesso si definisce, che si esprime elaborando e rielaborando immagini attraverso la digital painting (pittura digitale) e la digital art in genere.

L’esposizione intende accompagnare il pubblico alla scoperta dei modi in cui l’arte può trasmettere e suscitare emozioni.

Le opere rappresentano l’epifania dell’anima dell’artista.

Simulacro di pensieri che, se trasmessi oralmente, non avrebbero la stessa forza.

Un’interiorità complessa che svela se stessa agli occhi dell’osservatore attento e lo fa scardinando la figuratività precostituita, chiedendo a chi la osserva di rompere gli schemi, di risvegliare la coscienza per troppo tempo sopita e stordita.

Le emozioni scorrono libere. Si crea un flusso armonico, ci si lascia trasportare da un’opera all’altra, permettendo ad ogni sensazione di essere vissuta.

Sono i sentimenti dell’artista quelli che vengono fuori, quelli che vogliono essere espressi, con un linguaggio spesso non accessibile di primo acchito.

«Un’opera deve far riflettere, sorprendere, stimolare, divertire. Un tempo il bello era l’armonia ideale, oggi questo sogno si è infranto perché nessuno crede più in una verità unica e universale. Oggi il bello è relativo, soggettivo e riflette le contraddizioni del mondo» (Marina Pugliese, critico d’arte).

L’arte di Gianluca Puglia è la manifestazione di una marea caotica di informazioni che si sprigiona dalle reti del pensiero attraversando le pareti mnemoniche. Idee e concetti si intersecano con le immagini che la mente crea e danno vita a linee, forme, espansioni cromatiche. Intima essenza e visione del mondo si fondono, generano frammenti che coagulandosi fra loro si espandono in segni vivi e vibranti come la materia di cui sono fatti, per poi tuffarsi nello spazio, invadendolo.

Del resto, citando Pablo Picasso «La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto».

Cesare Minucci esprime poeticamente se stesso attraverso lavori grafici che non sono solo frutto di un mero studio cromatico e geometrico, ma anche di una precisa attenzione verso il messaggio che intende rivolgere all’osservatore. Mediante gli strumenti digitali egli realizza delle immagini surreali, oniriche, si legate alla realtà, all’attualità, ma comunque rivisitate dall’animo dell’artista. Pennelli digitali, modificatori, filtri, livelli, texture sono alcuni degli strumenti di una forma d’arte nuova (digital art) che, a torto e come già in passato è successo per la fotografia, è stata negletta nella considerazione dei più, forse a causa della diffusa opinione che, utilizzando la “macchina” (nella fattispecie il computer), l’abilità artistica sia messa in secondo piano. Progressivamente, però, queste convinzioni si stanno sgretolando.

La mostra mette in risalto che qualunque sia il mezzo, l’ Io cerca la propria estrinsecazione nelle forme che gli sono più congeniali. Forme che suscitano emozioni che conducono all’arte.

(presentazione a cura della dott.ssa Ivana Principato)



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