Beauty of universe - fuori salone del mobile

Beauty of universe - fuori salone del mobile Segnalato da Exfabbricadellebambole

Exfabbricadellebambole

Categoria: Mostre

Data: dal 13 aprile 2011 al 20 aprile 2011

Indirizzo: via Londonio 22

Provincia: Milano

Orario di apertura: Vernissage merc. 13/4 - ore 18,30

Sito internet: exfabbricadellebambole.jimdo.com

Referente: rosy menta

Per informazioni: 377.190.2076

E-mail: exfabbricadellebambole@gmail.com


Triestino di nascita subisce in modo evidente l’influenza della cultura mitteleuropea di una città che per secoli ha convissuto con numerose minoranze etniche e religiose. E l’inevitabile apertura verso apporti e fermenti diversi favorisce il cosmopolitismo di Del Rosso, offrendogli una vastità di orizzonti e riferimenti che segnano il suo linguaggio. Un linguaggio ricco di contenuti sociali e di teatrale testimonianza della realtà, una propensione ad esasperare il lato emotivo di quest’ultima, pur mantenendo una natura e quindi uno stile misurato, ordinato, preciso, quello del suo riquadro all’interno del foglio. L’intenzione sembra quella di riscoprire il dato comunicativo nell'arte. Un’arte talvolta ironica e costantemente provocatoria. Dall’espressionismo astratto all’iperrealismo, dal concettualismo al surrealismo fino a diventare una forma sconosciuta che gradualmente si trasforma, trovando la direzione della cultura mondiale moderna: la cultura mediatica, in cui immaginario mediale e immaginario sociale tendono quasi a coincidere.

Jean Baudrillard, filosofo e sociologo francese di formazione tedesca, convinto sostenitore della teoria dei simulacri, dichiarò che nella società mediatica e consumistica le persone sono catturate dalle attività delle immagini e hanno sempre meno relazioni con una ‘realtà esterna, al punto che i concetti stessi di sociale, o addirittura di ‘realtà non sembrano più avere nessun significato. Utilizzò il termine iperrealtà per descrivere l'immersione dell'uomo contemporaneo in una dimensione in cui le immagini mediatiche perdono il contatto con la realtà e diventano simulacri di essa.

In questo mondo postmoderno in cui gli individui fuggono dal “deserto del reale” per provare le estasi dell’iperrealtà e del nuovo regno dei computer, dei media e dell’esperienza tecnologica, Del Rosso è protagonista. Ammaliato e conquistato da questo mondo dell’iperreale, dagli strumenti mediatici e dalle nuove tecnologie, si serve della pittura, delle sue carte, per sfruttare gli strumenti comunicativi, fino a teorizzare un concetto di comunicazione dove “l’Altro è sublimato nel Web come se il virtuale elettronico fosse vero e il reale fosse effimero.” Tale impegno concettuale che lo porta a mettere alla prova le barriere significanti, viene da lui denominato Comunicazionismo.
Quindi troviamo un continuo rimando tra segni differenti, immagini variopinte, che non simboleggiano più una realtà sociale, ma si riferiscono a sé stesse, al punto da creare loro stesse la realtà, una «iperrealtà», che si colloca al di là della distinzione tra reale e immaginario. (Giulia Santi)
 



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