Corpi vuoti luminosi, mostra personale di franco paletta

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 26 ottobre 2013 al 09 novembre 2013

Indirizzo: piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Sito internet: www.satura.it

Per informazioni: 010 246 82 84


 Sabato 26 ottobre 2013 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

CORPI VUOTI LUMINOSI
mostra personale di Franco Paletta
a cura di Andrea Rossetti

aperta fino al 9 novembre 2013
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 26 ottobre 2013 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Corpi vuoti luminosi” di Franco Paletta a cura di Andrea Rossetti. La mostra resterà aperta fino al 9 novembre 2013 con orario 15.30 – 19.00 dal martedì al sabato.

Corpo, vuoto. Interporre tra i due termini una qualsiasi implicazione formale unitaria, seppur contingente, pare operazione logicamente impossibile o destinata ad annullarsi in un ossimoro tutto scultoreo: se c'è corpo non ci può essere vuoto, se c'è vuoto non è altresì presente della materia concreta che possa definirsi corpo. Eppure l'arte del Novecento, dal Futurismo in avanti, ha più volte dimostrato che non c'è vuoto inesplorabile, così come non c'è corpo esente dalla necessità di riempire un vuoto e dialogare con esso. Prima dei Corpi Vuoti Luminosi di Franco Paletta la relazione corpo-spazio corpo-vuoto è stata più volte oggetto di studi plastico-scultorei, da Umberto Boccioni alle prese coi volumi in movimento nelle sue Forme uniche nella continuità dello spazio, ad Arturo Martini intento a ritrarre “l'impossibile” mentre col bronzo circoscriveva l'Atmosfera di una testa. Oggi la dialettica plastico-immateriale è per Paletta fonte di un minimalismo estremamente pulito, passato per la catarsi delle sperimentazioni figurative di fine anni Sessanta - inizi Ottanta. Le sue sculture seguono il boccioniano interesse verso la mobilità della massa-struttura nello spazio, catturano e inglobano al loro interno il vuoto martiniano per renderlo ancora una volta volume plasmato. Contemporaneamente però in Paletta queste dinamiche hanno ormai smarrito ogni risultanza oggettiva: l'acciaio è un unico sottile nastro che alle attinenze col verismo terreno sostituisce quelle trascendenti, personali e universali, di una propria esigenza spazialista post-fontaniana e necessariamente astratta.
L'acciaio è la massa inscritta nel vuoto, traccia grafico-tridimensionale, una struttura cromatico-opalescente che assorbe, riflette, corrompe la luce. Nella sua tensione volumetrica c'è il richiamo al Giò Pomodoro delle Folle, sebbene Paletta depotenzi la spinta dinamicità dell'artista marchigiano per ottenere un pathos d'insieme molto più contenuto, proporzionato all'impellenza ultrasensibile di concavi e convessi concepiti come parti pariteticamente attive in un unico sistema plastico.


Con preghiera di pubblicazione e/o divulgazione



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