Fausto pirandello - i nudi

Fausto pirandello - i nudi Segnalato da Arthemisia

Arthemisia

Categoria: Mostre

Data: dal 04 luglio 2011 al 27 novembre 2011

Indirizzo: Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa Ramo Grimani, Castello 4858, Venezia

Provincia: Venezia

Orario di apertura: Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00 Lunedì dalle 9.00 alle 14.00 La biglietteria chiude 45 m

Sito internet: www.arthemisia.it

Per informazioni: + 39 041 5200345

E-mail: press@arthemisia.it


Proseguono con grande successo leiniziative speciali promosse dal Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.

Dopo “Kcho. Monumento Final” e“Enzo Cucchi. Disegn…Io Vincent Van Gogh” in corso a Palazzo Grimani di Venezia, Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia alla 54. Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, presenta una straordinaria esposizione dedicata al pittore Fausto Pirandello.
 
Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Generale PaBAAC, dallaSoprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda Lagunare e dalla Fondazione Fausto Pirandello, la mostra è organizzata e prodotta da Arthemisia Group.
 L’esposizione “Fausto Pirandello. I nudi” sarà ospitata nelle suggestive sale di Palazzo Grimani dal 3 luglio al 27 novembre 2011.
 

Fausto Pirandello nasce a Roma il 17 giugno 1899 e muore il 30 novembre 1975. Al termine della “Grande Guerra” il padre, Luigi Pirandello, lo sprona a studiare scultura e frequenta un corso di disegno presso Sigismondo Lipinsky. Scopre però che la creta gli irrita i polmoni e passa alla pittura che non abbandonerà per tutta la vita e che egli stesso definisce come la felicità mia di dipingere, o il piacere solitario provocato a tratti.


Un tema di grande fascino, coltivato da Fausto Pirandello in tutta la sua produzione, è il nudo del corpo femminile. La mostra racconta, con oltre venti dipinti, tra cui sei pastelli inediti, i corpi “spogliati”, prorompenti, incombenti e tormentati, concepiti secondo un’intuizione che raffigura il peso del corpo nel tormento del pensiero e della psiche umana.

Un’occasione unica per ammirare dunque tutti questi nudi di Fausto Pirandello, tra cui tre mai esposti a Venezia prima d’ora: Nudo in prospettiva del 1923 che apre il percorso espositivo, la brillante Composizione con nudi e pantofole gialle del 1923 circa e il prorompente Nudo su fondo bianco del 1928 che tanto sarebbe piaciuto nella sua grossa coscia a Lucien Freud.

 Queste opere fanno parte dei nudi “isolati” di Pirandello; corpi femminili in posa in cui la materia pittorica è pastosa, strumentale alla loro condizione di essere “soli con se stessi” con la pesantezza di un corpo vissuto come condanna, come lo è Donne al mare / Bagnantidel 1931 eseguito dopo il soggiorno parigino dell’artista. Questo dipinto documenta il passaggio dai singoli nudi messi in posa, alle bagnanti in cui ogni cosa è immobile, fino alla scomposizione astratta delle sue opere più mature realizzate negli anni ’50: il Nudo seduto del 1948, la Donna con occhi azzurri del 1950 o ancora il materico e compatto Nudo del 1949. Sono queste opere le deformazioni del corpo che riflettono perfettamente le anime tormentate dei soggetti raffigurati.
 In Nudo su fondo rosso del 1951 o in Figura riversa del 1953 i corpi divengono schematici e lineari. La mostra presenta inoltre sei pastelli inediti di Fausto Pirandello che egli stesso definisce come un estemporaneo battito d’ali di farfalla.


Lungo il percorso espositivo una interessante sezione didattica con un video e alcune fotografie mette a confronto le opere di Fausto Pirandello con quelle di Lucian Freud: un ideale parallelismo pittorico tra il figlio di Luigi Pirandello, drammaturgo legato ai disturbi della personalità, e il nipote di Sigmund Freud, padre della psicanalisi e interprete dei turbamenti dell’animo umano.
Il confronto tra i due artisti non nasce dalla loro condizione di parentela ma proprio dalle loro opere. Infatti, già Robert Hughes, il critico d’arte australiano, aveva notato che in alcune opere di Fausto Pirandello, particolarmente quelle fra il 1923/24 e il 1940, vi sono molti nudi di uomini e di donne che possiedono nella materia, nella posizione e nell’intreccio dei corpi, una evidente e straordinaria affinità con i nudi di Lucien Freud, drammatici, intensi e densi di una materia pittorica che è l’equivalente della carne. 



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