Giuliogol - portrair

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 15 marzo 2014 al 26 marzo 2014

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: 15.30 - 19.00

Sito internet: www.satura.it

Referente: Mario Napoli

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


 S’inaugura sabato 15 marzo 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Portrair” di Giuliogol a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 26 marzo 2014 con orario 15.3019.00 dal martedì al sabato.

 L’aerografia come metodo per descrivere in maniera fotografica la realtà è stata impiegata sin dall’epoca vittoriana e più tardi da grandi maestri come Man Ray, combinando la precisione dell’immagine all’effetto di surrealismo tipico delle illustrazioni. Nei lavori di Giuliogol, il predominio del bianco e nero a volte cede alle gradazioni di un blu onirico e la pulizia del tratto accostano alla grafica dei fumetti americani d’autore, con una particolare attenzione alla figura che tocca ogni possibile ambito: dalla musica – onnipresente nella costruzione identitaria delle cosiddette subculture – alla quotidianità come specchio di vita vissuta, influenzata e mediata dalla comunicazione di massa. Pur rimanendo fedeli al modello, i volti sono spesso rappresentati secondo angolazioni e tagli inconsueti per dare maggior risalto alle caratteristiche salienti di ciascuno. Non sono comunque di caricature: senza la distrazione della simmetria che è insita nella natura stessa del viso umano, ci si concentra sull’espressività somatica dei soggetti. Mentre molte scuole di pensiero della creatività urbana italiana veicolano diverse ideologie, qui si tratta di ridefinire le icone che delineino le nuove narrative contemporanee, non solo imponendo il nome dell’autore con la classica tag, ma soprattutto rielaborando lo Street Painting del ritratto. Gli stimoli esterni coesistono in un linguaggio facilmente accessibile a tutti e nel quale i vari elementi si combinano in una nozione totalizzante della superficie. Com’era già avvenuto alla fine degli anni Settanta e nel benessere economico degli Ottanta, oggi gli artisti nostrani si trovano di fronte a un dilemma se vogliono rendere asportabile il proprio messaggio. Portare la Street Art nel prestigioso contesto di una galleria è sempre un rischio: il passaggio dallo spazio pubblico a un allestimento esclusivo e di tipo museale è una perdita o la tappa di un processo evolutivo?  Chiaramente la risposta resta in sospeso e probabilmente non può essere univoca, ma serve da snodo concettuale per interrogarsi sugli stili e le filosofie che percorrono sottotraccia la nostra società.



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