Marco gerbi – “senza zucchero”

Marco gerbi – “senza zucchero” Segnalato da Massimo Elia

Massimo Elia

Categoria: Mostre

Data: dal 14 dicembre 2011 al 13 gennaio 2012

Indirizzo: Istituto Italiano di Cultura, Ungargasse 43, Vienna

Nazione: Austria

Orario di apertura: lunedì - venerdì ore 9.30 - 12.30 – il pomeriggio su appuntamento

Sito internet: www.iicvienna.esteri.it


Il percorso iniziato 20 anni fa in Italia ha portato le opere di Marco Gerbi in più città della Slovacchia, dove l’artista fiorentino vive da quasi 12 anni, per poi continuare a Praga, Varsavia, Budapest, Cracovia, Turku, Bruxelles, Stoccarda e arrivare, dal 14 dicembre fino al 13 gennaio 2012, a Vienna.

Ogni quadro racconta una storia intrisa di ricordi, in un’Italia dove si confrontano il passato e il presente.

Monumenti, personaggi storici, attori cinematografici, capolavori dell’arte, volti dello spettacolo, piatti tipici, e tanto altro si stratificano nelle Mappe del Gerbi sommergendo tutto.

Figure più o meno note si stagliano all’interno della silhouette su un territorio invaso da loghi commerciali. Una pubblicità che sommerge con un’ondata di spot, banner, cartelloni che oscurano il paesaggio, coprono facciate di palazzi, condizionano le scelte.

I lavori del Gerbi ci fanno riflettere sul ritmo folle della vita moderna, sulla superficialità imperante, sul bombardamento pubblicitario, sui mass-media invadenti, il tutto che si mischia creando assuefazione, omologazione, manipolazione e disagio.

Un mondo dominato da internet, dalla comunicazione sempre più veloce, dove merci e informazioni viaggiano da un punto all’altro del pianeta spesso per dare ai consumatori la sensazione di grande assortimento.

Ma tutto questo ha un prezzo. Prodotti pieni di conservanti, l’ambiente naturale a rischio, strade invase da veicoli, quantità enormi di rifiuti da dover smaltire e tanto altro.

Nelle Mappe d’Italia del Gerbi persone, loghi e altro hanno una collocazione casuale, questo per simboleggiare che ogni prodotto, immagine, notizia è praticamente disponibile in qualsiasi parte d’Italia o addirittura del globo.

Basta un computer, il denaro e si ha accesso a quello che si vuole.

Il patrimonio italiano diventa così fruibile per tutti quelli interessati; per vedere un’immagine del Colosseo basta un click di mouse, per avere un abito di Benetton è sufficiente andare in un centro commerciale e metter mano al portafoglio.

Una delle riflessioni che viene spontanea è cosa davvero conta in Italia, o in tutto il mondo, dove domina la logica del marketing, del consumo, della banalità, dove l’immaginario collettivo, i sogni, le illusioni e gli oggetti diventano sovente surrogati di quello che davvero si vorrebbe, dove il materiale si sostituisce a bisogni di carattere affettivo.

Nelle Italie del Gerbi c’è Poesia visiva, neo-dadaismo, la fantasia di Jiri Kolar, ma l'insistenza, la citazione, ed il gusto grafico con cui sono proposte forniscono loro una originalissima dignità di opera personale.

L’esposizione presso l’Istituto di Cultura di Vienna ha un titolo - “Senza zucchero” - particolarmente appropriato per l’attuale situazione, su cosa è l’Italia e il mondo di adesso, dove la realtà, tra statistiche economiche, politica e notizie, è spesso priva di dolcezza.



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