Mitica umanità - mostra personale di erica campanella

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 23 maggio 2015 al 03 giugno 2015

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: Da martedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15-19; sabato ore 15-19

Sito internet: www.satura.it

Referente: Andrea Rossetti

Per informazioni: 0102468284

E-mail: info@satura.it


 Tratto pungente nell'arte di Erica Campanella è quell'approccio mentale che la porta ad una figuratività del “fare e disfare”, costruendo l'immagine e lasciando che questa stessa si sfaldi con senso d'infinità nell'apologia mitologica, quanto post-divinatoria, dell'essere umano. Essere la cui spiccata socialità/individualità è oggetto di una figurazione bella, perfetta, e sempre condizionata dalla sua indiscutibile natura sentimentale. Figurazione come influente oggettività, sconfinante a tratti nell'iperrealismo. Ed evidentemente incapace di bloccarsi lì, visto che il lavoro della Campanella si mostra più indirizzato ad ordinare termini “oltre-figurativi”. Un mantra per l'artista, ciò che da solo presiede una percezione delle immagini perpetuamente in oscillazione tra composizione e decomposizione, buttandosi sul manierismo dei volumi serpentinati e sulla iper-storicità del metallo (rame, ottone, similoro) come supporto coagulante per studiati dinamismi cromatico-chiaroscurali. Essere psicologicamente nell'immagine, inserirvi un'ineccepibile pratica di gesto in cui l'olio si apre ad espansione, fino a prodursi in un'artificiosa assenza, ad una perdita di consistenza che sia quanto mai “sconveniente” in rapporto alla fisicità incontrovertibile dei suoi personaggi.  Anti-accademismo campanelliano, una selezionata sintassi visiva che nei rivoli di pittura colante stabilisce il valore della sua modernità, e si mescola quindi agli accenti post-modernisti di un genere ritrattistico ancora ben riconoscibile, nonché portabandiera nell'uso “accademico” dell'olio. È forse proprio nell'incontro tra moderno e post-moderno che il senso della pennellata trova la sua più bella vivacità di gesto, raggiungendo una padronanza del mezzo pittorico misurata anche dai sottilissimi segni appunti e incisi a stesura ancora fresca, insostituibile peso espressionista, preminenza di una gravità morale che entra violentemente nell'immagine, scorticandola con incondizionata forza di volontà.



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