Mostra personale del pittore gianluigi serravalli

Mostra personale del pittore gianluigi serravalli Segnalato da Spazio Porpora

Spazio Porpora

Categoria: Mostre

Data: dal 15 febbraio 2017 al 28 febbraio 2017

Indirizzo: via Nicola Antonio Porpora, 16

Provincia: Milano

Orario di apertura: 15:30

Sito internet: www.spazioporpora.it/it/calendario-eventi/

Referente: Andrea Colombo

E-mail: spazioporporami@gmail.com


 15 febbraio 2017 – 28 febbraio 2017
Galleria SpazioPorpora
Via Nicola Antonio Porpora, 16 – 20131 – Milano
Inaugurazione: 18 febbraio 2017 ore 17:00
Apertura: Lunedì – Sabato 15:30-18:30
Artista: Gianluigi Serravalli
Ingresso gratuito

 

Gianluigi Serravalli è nato a Ferrara, e se lo porta dentro. Degli artisti ferraresi ha la capacità magica di filtrare l’osservazione del vissuto, e, là dove cala la nebbia a ottundere, fa subentrare un’abitudine di fantasia sorretta dal buon tutore della cultura.

I suoi soggetti sono per lo più manufatti: l’uomo, anche quando non si vede, la fa da padrone, e incombe. Serravalli va perciò a caccia di muri, tetti, pannelli d’intonaco disadorni oppure ornatissimi, illuminandoli con spicchi di sole e schegge di luna che stravolgono il naturale avvolgere della luce, finalizzandolo alla scoperta del costruire umano.

In questi scenari di cattedrali prepotenti, gru che languono al chiaro di luna come Pierrot meccanici e strazianti, scatole toraciche di ponti perduti contro sfondi squadrati e indefiniti di palazzi, c’è l’evolversi aureo delle architetture e l distribuirsi disarmonico e triste dei loro rifiuti.
Qua e là, incongruenti eppure essenziali, compaiono piccole figure emblematiche che hanno sapore di metafisica, citazione e sogno, animali trasfigurati, uomini irrisolti, maschere del gioco e dell’inganno.
Là dove la vena metafisica subentra l’ironia, che fa sì che le  sue  “ piazze  d’Italia ”  si  popolino  non  di manichini simbolici e ammoscianti, ma di monumenti sgangherati a cavalli cotti dall’artrosi, o a pellicani che stanno espettorandosi l’anima mezzi strozzati dalla tosse; oppure, addirittura, di se stesso, in qualche autoritratto sbeffeggiante di uomo capace di ridersi addosso.
Serravalli vive il proprio spicchio di novecentismo in modo nostalgico e insieme dinamico, come volesse dire quadro dopo quadro che il secolo è finito, ma non la sua spinta propulsiva, e che nella nebbia è imprudente prendere troppo sul serio se stessi e sottovalutare quel che può esserci intorno.
Non per niente, appunto, è nato a Ferrara.
(Testo di Giovanni Chiara)



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