Pop by pop

Segnalato da Antonietta Campilongo

Antonietta Campilongo

Categoria: Mostre

Data: dal 14 marzo 2015 al 13 aprile 2015

Indirizzo: Via Arco della Pace, 5

Provincia: Roma

Sito internet: www.nwart.it

Referente: Antonietta Campilongo

Per informazioni: 339 4394399

E-mail: anto.camp@fastwebnet.it


Si inaugura sabato 14 marzo alle ore 17.00 presso la Caffetteria del Chiostro del Bramante, la mostra personale di Eugenio Rattà a cura di Antonietta Campilongo.

POP by POP è il titolo della rassegna. L’esposizione sarà visibile fino al 13 aprile 2015

 

Scheda tecnica

Titolo: POP by POP| Personale di Eugenio Rattà

A cura di Antonietta Campilongo

Artista: Eugenio Rattà

Organizzazione: NWart

Periodo: dal 10 marzo al 13 aprile 2015

Vernissage: sabato 14 marzo 2015, ore 17.00/20.00

Ingresso: libero

Orario di apertura al pubblico: Il Chiostro del Bramante è aperto tutti i giorni

Lun - Ven 10.00 - 20.00 -  Sab - Dom 10.00 - 21.00

Sede: Caffetteria del Chiostro del Bramante – Loggiato superiore

via Arco della Pace 5, Roma

 

Info:

e-mail:  anto.camp@fastwebnet.it

T. 339 4394399 – 06/68809035

www.nwart.it

www.chiostrodelbramante.it

www.eugenioratta.info

POP by POP

 

La mostra allestita negli spazi della caffetteria del Chiostro del Bramante a Roma, propone attraverso le opere dell’artista Eugenio Rattà, il tema della Pop Art.

Se c’è una sfida intrinseca nel gusto per la citazione, questa sfida è quella di utilizzare uno schema conosciuto e formalizzato e riuscire a scovarne un nuovo sviluppo. O inserirlo in un altro ed estraneo contesto e inventarne quindi una nuova dimensione. Questa sfida, forse inconsapevole, forse disarmata, è quella che disputa, e vince, il lavoro di Eugenio Rattà. Il quale attinge a piene mani dalla PopArt e dal suo decennio d’oro (fine anni ’50 – fine ’60), ne condensa temi e tecniche, ne rincorre i modi e i generi, e alla fine adatta tutto questo bagaglio ad una sublime contraddizione, a quell’ironico, solare, festoso gioco di rilanci e tentate vicendevoli prevaricazioni fra la sfera privata delle intime malie, e quella sfacciata chiassosa e sbrigativa delle mitologie contemporanee. Pittura timbrica e tesa, inserimento di materiali, ricorso al vero e proprio collage (con connessa depredazione di immagini da riviste, riproduzioni fotografiche, figurine e pubblicità ); e poi il forte carattere bidimensionale della rappresentazione, la trasfigurazione dei soggetti in pretesto pittorico, la connotazione stereotipa dei loro atteggiamenti, l’intento decorativo di motivi ed iconografie; tutto questo crea una geometria luminosa, una psichedelica sistemazione, che da un lato dà conto di un immaginario artistico esplosivo e ridondante, dall’altro vive la relazione problematica e critica con il mondo, con i condizionamenti collettivi, con le mille chimeriche sfaccettature che la realtà assume. Ed è proprio da questa connessione, che a ben guardare si rivela presto un raffinato attrito, che si trasmettono quell’impressione ed atmosfera di impalpabile inadeguatezza, che sono la cifra originale e significativa nelle opere di Rattà. Fra utopie fantasie memorie e stato delle cose, le molte sollecitazioni pressanti ed in cerca di armonica convivenza nello spazio vitale di ciascuno, l’artista non nasconde il progressivo e rischioso scollamento, solo lo maschera di glamourosa levità, oppone una espansiva visione, scientemente naif, contro gli attuali devastanti modelli di comunicazione di massa, si diverte a irridere e decorare il mondo con i suoi stessi ritagli, i suoi stessi surplus, le sue stesse manie.

 

Francesco Giulio Farachi

 

 

 

 



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