Pop ups - mostra personale di anja tognola

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 18 aprile 2015 al 02 maggio 2015

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: Inaugurazione 18 aprile ore 17.00, aperta da martedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15-19; sabato 15-19

Sito internet: www.satura.it

Referente: Elena Colombo

Per informazioni: 0102468284

E-mail: info@satura.it


 Le creature di Anja Tognola non sono “selvagge” ma piuttosto provenienti da un mondo di sogni diafani, da quella terra di confine che genera l’inquietudine nei racconti per bambini. Sono illustrazioni, semplici, gatti che discendono direttamente da quelli che Marc Chagall faceva affacciare sui tetti di Parigi. È la declinazione del naif più vicina al Pop Surrealism e alla sua genesi fiamminga. Si ritrova così il mondo stilizzato e deformato di David Basement anche se, come cantavano gli Afterhours “Orchi e streghe sono soli”, e dunque qui l’irriverenza sovraffollata del Super-flat si annulla fino a diventare essenza, o un contrappunto di presenze e di assenze che ha la sua similitudine più prossima negli sfondi desolati delle immagini di Paul Barnes. S’intuisce sempre l’accordo tra schizzo infantile e uso pieno del colore come cifra fondamentale della forma; tra elemento umano ed elemento animale antropomorfo. Le scelte sono prevalentemente sfumate, tendenti al monocromo per favorire l’irruzione visiva di un complementare forte che focalizzi la narrazione sull’inaspettato fino a cancellare il consueto allo sguardo. E quindi, secondo questa logica e seguendo certe scuole di disegno, l’artista è una mascotte che entra in prima persona nelle proprie opere rappresentandosi come pupazzo tra i pupazzi, o facendo in modo che i personaggi nascano gli uni dagli altri, emergendo da scenari neutri di astrazione e mostrando così il lato interiore dell’Ego. Pur partendo da tutti questi punti di riferimento e richiamandone ancora altri (la tenerezza del coniglietto di “Usagi Drop” che diventa coccinella e poi fiocco solo per incontrare un altro solitario coniglio), l’autrice giunge a una sintesi nuova, a un bestiario personale che fonde il conosciuto plasmando il fantastico, grazie al principio per cui ogni invenzione è in realtà frutto dell’assemblaggio di parti derivate da qualcosa di noto.



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