Ricardo laverde - inside light

Ricardo laverde - inside light Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 11 marzo 2017 al 22 marzo 2017

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: 15 - 19

Sito internet: www.satura.it

E-mail: ufficiostampa@satura.it


 
Considerarlo un artista contemporaneo non nega il fatto di poter vedere in lui un “quasi designer”. Che non sarà la sua aspirazione primaria, ma forse a voler affiancare l'eclettismo ideativo-espressivo di Ricardo Laverde a quello di un sempre attuale Bruno Munari, o a quello più contemporanea di Tobias Rehberger, non si sbaglia del tutto.
Le regole del gioco sono chiare, semplici e dettate da un ordine mentale simile nel concepire le finalità della scultura, che appesa a muro o più classicamente su piedistallo mai deve risultare eccessivamente statica, soggetto fisicamente chiuso in una extra-spazialità; nel modus operandi poi ci si affida al progresso (la tecnica del laser cutting) e materiali industriali provenienti dall'universo dell'arredo (l'uso cospicuo di plexiglass ed MDF). Non da outsider entra in campo il colore, tutt'altro che risibile nell'interior design e ancor meno nelle operazioni plastiche di Laverde, poiché fondamentalmente ed intenzionalmente legato alla creazione di volumetrie proprie. Calcoli alla mano, per Laverde il colore muove un buon ottanta per cento della scultura finale, co-fondatore nello stabilire una percezione strutturale della stessa, sia esso presente come pigmentazione materiale o sotto forma d'impalpabile luce (prodotta peraltro da un elemento adorato dal design contemporaneo, il funzionale led).
Cromie all'ordine del contrasto strutturale, un processo d'intaglio dei materiali che Laverde riporta a carismatici trattati di un'artisticità cinetica post munariana, autocitando esempi di un'estroflessione affilata (l'azione di Turi Simeti è alla porta) quando scultoreamente il suo lavoro assume una verticalità parietale d'ordine pittorico. La scelta obbligata è interagire - come per Munari e Rehberger - con i materiali, partendo da questi per arrivare a forme interagenti esse stesse con l'ambiente. E senza sminuire nell'estetica oggettuale una contropartita chiamata “funzione oggettuale” (propriamente nei led delle Sculture di luce), dinamica in sé decisamente rehbergeriana. (testo a cura di Andrea Rossetti)



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