Stanze ed ombre, mostra personale di raffaella bisio

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 26 ottobre 2013 al 09 novembre 2013

Indirizzo: piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Sito internet: www.satura.it

Per informazioni: 010 246 82 84


Sabato 26 ottobre 2013 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

STANZE ED OMBRE
mostra personale di Raffaella Bisio
a cura di Elena Colombo

aperta fino al 9 novembre 2013
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 26 ottobre 2013 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Stanze ed Ombre” di Raffaella Bisio a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 9 novembre 2013 con orario 15.30 – 19.00 dal martedì al sabato.


I lavori polimaterici di Raffaella Bisio sovrappongono trame e significati diversi, rappresentando la multidimensionalità del mondo interiore di un artista in cui l’aspetto tattile è sullo stesso piano semantico di quello visivo. Attraverso la pittura, la fotografia e l’assemblaggio di oggetti, lo sguardo passa sui residui del quotidiano, mentre la mente costruisce una riflessione sui temi universali. L’incisione e il rilievo, lo sfasamento e la velatura costituiscono la sintassi di un nuovo linguaggio che sposta nel presente l’idea della “Stanza tutta per Sé” teorizzata da Virginia Woolf. L’evidenza cromatica e il suo totale annullamento sono grafemi paleolitici che cancellano il riferimento immediato dando risalto al sentimento, all’urgenza del messaggio. Si tratta di opere intense che, rimodellando la nozione greca di “persona” – insieme astratto di maschera e individuo – descrivono la femminilità senza cadere nel femminismo, tratteggiando poeticamente luoghi fatti di luci e ombre. Nel gioco di chiaroscuri, si ritrova il discorso filosofico per antonomasia: lo spettatore osserva i diorami sul fondo della caverna platonica e, ricavando il soggetto da un’impressione in negativo, completa le silhouette, disegnandone i volti. Gli indizi sono quasi spettrali: fiammate che lasciano sagome indistinte oppure indumenti abbandonati che raccontano un’assenza o un’attesa. Nelle stanze di Edward Hopper, le sfumature e gli angoli illuminati catturano una storia comune. Le sequenze riscrivono il senso ontologico dell’esperienza con il meccanismo di stratificazione usato da Pierre Soulanges nella sublime profondità dei suoi neri; analogamente, qui l’identità e l’appartenenza sociale derivano dalla sottrazione di zone bianche dall’oscurità imperante.


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