Tessere o non tessere ed omaggio ad enrico manera

Tessere o non tessere ed omaggio ad enrico manera Segnalato da



Categoria: Mostre

Data: dal 09 ottobre 2010 al 17 ottobre 2010

Indirizzo: presso la sala Imbarcadero del Castello Estense

Provincia: Ferrara

Orario di apertura: 10.00 - 17.30

Come arrivare: Entrati nella corte del castello Estense troverete un totem pubblicitario della mostra, dientro a questo c è la scalinata che conduce alla mostra.

Sito internet: www.biennaleferrara.com

Referente: PRO ART

Per informazioni: 0532242875

E-mail: info@biennaleferrara.com


dal 9 al 17 ottobre 2010

Castello Estense, sale Imbarcadero

Piazza Castello

a cura di Vincenzo Cignarale

 

Produrre, ritrovarsi, comporre e scomporre. Il percorso espositivo 'Tessere o non tessere" si articolerà attraverso differenti filoni artistici, di ricerca, valenze, assonanze e ibridazioni, che proporranno al visitatore molteplici letture della vita contemporanea, organizzando un vero e proprio itinerario sensoriale e di scoperta attraverso l'arte della manipolazione e della costruzione. La sezione ripercorre il passato e il presente dell'universo artistico, sondandolo a 360°, per indagarlo mediante la conoscenza, la letteratura, l'arte, la scienza e la tecnologia di ieri e di oggi, con proiezioni sul futuro. Le opere sono portatrici di una consapevole operazione estetica: l'oggettualizzazione di un'idea, la trasposizione sul piano materiale di una definita concezione spirituale dell'arte. Un'idea energica, vitale, che si rafforza e prende corpo nell'ambito delle pittura, della scultura e del mosaico. L'idea delle opere d'arte come oggetti polivalenti, versatili, edificati su un procedimento di scomposizione; uno smembramento che è materialmente portato a compimento, e per questo, oltre a possedere una valenza concettuale, l'operazione interpreta anche un'accezione oggettuale: scempiati tasselli di un universo in costruzione. L'esito è una sontuosa e paradossale disarticolazione, quasi uno squartamento dell'universo ridotto a pezzi, ognuno dei quali però sembra tendere verso l'altro, come attratto da una rete di invisibili calamite, in misteriosa tensione cosmica. La mostra si pone perciò, come frammenti alla ricerca di un'unità perduta, servendosi dei più svariati materiali tecnici, dalla carta alla pietra per giungere alle ceramiche e ai tessuti. I due poli della scomposizione sono il maschile e il femminile, Adamo ed Eva, schegge che sembrano muovere verso una ricomposizione, mediante tragitti irrisolti. Il tutto si configura in scansione modulare. Le opere possono essere definite come "micrologie", che danno corpo, come nella più alta tradizione della poesia, a un canzoniere che racconta, tesse la vita; una storia filiforme, appena accennata. L'esistenza permette di creare diversi disegni e figure. I pezzetti che compongono il modo di vivere sono mutevoli e consentono di plasmare ciò che desideriamo. Non è rigida come un puzzle, ma l'inflessibilità in alcuni suoi aspetti diventa determinante per raffigurare l'essenza segreta che si cela in tutte le cose che troviamo in natura. L'opera d'arte prende forma, diviene una scatola di puzzle, che permette di essere incorniciata, affinché ciò che si è costruito possa essere ammirato dagli altri. La vita è, in un certo senso, proprio così: una mescolanza di tanti pezzetti da ordinare e disordinare, un ripetuto frantumarsi e rifarsi di idee convergenti al presente e al quotidiano agire, un' idea ri-corrente.
Sara Polidori.



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