Testimoni del percorso

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 21 marzo 2015 al 01 aprile 2015

Indirizzo: Piazza Stella 5/1, Genova 16123

Provincia: Genova

Orario di apertura: Inaugurazione 21 marzo ore 17.00. Aperta da martedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15-19; sabato 15-19

Sito internet: www.satura.it

Referente: Marta Marin

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


 Matericità impalpabili affiorano nelle opere di Riccardo Panusa con intuizioni poetiche che trovano nella luce la loro matrice. Il messaggio lirico che permea la superficie pittorica smarrisce ogni tentativo razionale di penetrarne il senso profondo. Un’indeterminatezza ricalcata da un colorismo di chiara luminosità diffusa, attenta ai valori ritmici tra chiari e scuri, tra toni e semi toni. I colori si distendono nello spazio componendo figurazioni che alludono a un reale ancora riconoscibile, echi residui della realtà, trasportati da invenzioni fantastiche su un diverso piano conoscitivo fatto di immedesimazioni impulsive. L’impianto compositivo si struttura attraverso raffinate stesure coloristiche che dissolvono i contorni sfumando ogni dato descrivibile in percezione, apparenza. Una pittura informale modulata sul senso icastico di una spazialità cromaticamente determinata.

Costante nelle intuizioni pittoriche di Panusa è una necessità narrativa che si traduce in apparizioni suggestive cariche di frammenti di sogni e ricordi. Solo nei rarefatti segni grafici, che si leggono tra le stesure cromatiche, è possibile recuperare tracce tangibili di quell’universo interiore ed inconscio che riaffiora sotto forma di luce e colore. L’autobiografismo lirico di Afro sembra trovare nella ricerca artistica di Panusa una soluzione di maggiore fluidità tonale, grazie all’utilizzo di velature e scarti cromatici meno marcati. La componente gestuale accentua il potere evocativo delle immagini, annullando la distanza tra la realtà soggettiva e quella oggettiva e determinando un’immediata sollecitazione emotiva. L’artista ci rende partecipi di una dimensione interiore in cui il sentire si tramuta in forme astratte di pura leggerezza, che sembrano quasi oscillare ondivaghe in un spazio incorporeo. (Testo critico a cura di Flavia Motolese)



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