Stupido proletariato... siamo stati derisi, sfruttati... relegati a non essere più uomini e donne, meno di cani alla catena, meno di porci da macello. Un esercito disarmato della volontà di combattere, comprati e venduti, nemmeno, passati di pappone in pappone come puttane infette di favela. non più arte, non più parte, avvicinati al pensiero (politico) con paura, per paura... con la paura dominati... una babele ipocrita inghiottita dalle sue stesse macerie. Pronti ad additare, avvezzi al futile giudizio sterile. Perso anche l'ultimo barlume di logica coscienza, riversi su di un mercato ostile, nemmeno la nostra fine per darci conforto... mantenuti in vita artificialmente, più utili che necessari, divorati dai tempi e modi dell'industria. Arriverà un altro domani, odioso ed odiato, per permetterci imperterriti di continuare a costruire le nostre prigioni, mattone su mattone, acquisto dopo acquisto. Vile desiderio continuo... Prigionieri che non vogliono essere liberi, stolti che si pesano sulla base dell'infimità della propia schiavitù... Massa da riproduzione che costantemente genera nuova manodopera. Giustizia solo a chi può permettersela...