Ciav

Ciav Marco Ciavarella
Foggia (FG)

Iscritto dal
30/07/2010
Categoria: Pittori, Scrittori, Altro, Fotografi

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Opere inserite: 8

Visualizzazioni profilo: 3612

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Data di nascita: 24/12/1978
Residenza: Foggia - FG
Telefono: 3273219954


Marco Ciavarella. Graphic designer, fondatore dello Studio di progettazione grafica e comunicazione visiva Libertà creativa. La relazione empatica instaurata con il mezzo elettronico gli consente di spaziare con disinvoltura in ambiti diversi ma confinanti tra loro, dal photo e graphic design alle forme brevi di comunicazione audiovisiva come siti web, banner, clip. Grazie alla ibridazione tecnica e concettuale, si muove con estrema flessibilità nei meandri della comunicazione aziendale e degli eventi culturali. La sua è una “creatività meticolosa” che sconfina con successo i margini della solida impostazione strutturale per giungere nel territorio delle sperimentazioni, senza perdere mai il rigore formale. Cultore dei dettagli Marco Ciavarella esalta una visione sfuggita agli altri, una inquadratura inedita con una propria storia che, prima di essere stata messa a fuoco, nessuno conosceva. Ha partecipato, nel 2010, con le sue opere intitolate “La Storia del Jazz” alla mostra “L’Arte nelle Immagini e nelle Forme”.

Arte tradizionale versus arte digitale. Il duello è aperto. Il modus operandi si gioca tutto sul terreno dell’arte. Due schiere agguerrite che più che farsi la guerra tra loro si annusano, si tengono d’occhio, si sfiorano con un sospetto fascinoso dai risvolti multimediatici. L’arte digitale seduce l’artista, lo ammalia, lo coinvolge cognitivamente, rivela le iper-possibilità della creazione artistica che da secoli resta sempre la stessa: la ricerca estetica e la produzione di sensazioni attraverso le immagini. L’avvento delle tecnologie digitali nell’arte visiva consegna alla Storia una rivoluzione espressiva di portata epocale perché sfugge ai limiti delle sperimentazioni artistiche. Attraverso la creazione e la manipolazione delle immagini digitali, il “pensiero visivo”, estremamente flessibile, è capace di spaziare entro limiti straordinariamente vasti e indicibili. E’ un’arte caleidoscopica che rientra a gran voce nell’arte concettuale inaugurata negli anni ’60, da quando l’artista rinuncia a creare oggetti o opere artistiche per proporre, invece, idee, concetti, discorsi e riflessioni in una rappresentazione logica. L’arte digitale prosegue il dis-corso iniziato con il Dadaismo, il New Dada, il Nouveau Realisme, la Pop Art e l’Action Painting. I mezzi espressivi si moltiplicano, dilagano video, film, happening, performance, body-art, installazioni, narrativa. L’artista digitale eredita la dematerializzazione dell’arte utilizzando un nuovo codice, quello binario, attraverso medium, computer e software di tipo grafico, formato raster e vettoriale alla ricerca spasmodica di toni, saturazioni, luminosità, bilanciamento del colore e livelli significativi. Il risultato è un ventaglio di infinite atmosfere digitali nel campo figurativo. Questa è seduzione per tutti.

Laura Armillotta, giornalista.

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