Maury

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“LA RICERCA DELL’INFINITO”
Attraverso i colori e l’equilibrio Artistico della Pittrice Maurizia Pirozzi
Di
Antonio Francone

Ogni sensibilità di un artista è piena di agitazione, turbamento e battaglie. La convinzione che spinge il senso dell’arte per Maurizia Pirozzi, sta nel pensiero che solo impiegando tutte le forze interiori è possibile incamminarsi nella verità dove l'anima trova la sua stabilità. E il suo concetto si espande, nell’ipotesi da lei intravista e suggerita affermando: che solo se i nostri passi non saranno più impacciati, ma cammineremo liberi e sicuri, si può andare incontro a tutto ciò che è, a tutto ciò che si fa, per ritrovare il riposo di tutte le cose.
In sostanza la sua sensibilità artistica, ci induce a capire che noi possiamo, è vero, gustare delle consolazioni che non sono cattive in se stesse come certe devozioni sensibili che danno qualche riposo, ma restiamo tuttavia imperfetti e instabili, senza essere fermi interiormente nella conoscenza e nell'amore della verità e della giustizia. Tutti i giorni della nostra vita noi non facciamo che girare nel medesimo cerchio, cercando di progredire per arrivare a quella perfezione dove l'anima trova la sua stabilità, ma senza pervenirvi, perché non vediamo la via interiore.
Il fascino dei colori, che l’istinto dell’artista Maurizia Pirozzi trasforma in pittura, emanano e confermano la sua tesi, accendono l'interesse preponderante e rilanciano una “nuova” forma umanistica, attraverso una linea di ricerca che costituisce il più riconoscibile carattere della sua pittura.
In sintesi, l’arte della Pirozzi è come la forma che si contrappone all’onda del mare che bacia la battigia e ritorna al largo, dove il rilassamento dei rumori arcaici non cullano solo il sogno, ma ne disegnano un campo ideale in cui la libertà compositiva, è lontana dall'essere mortificata, ma, è esaltata e valorizzata da un mondo poetico, dove festeggiare un'epifania di natura senza polemizzare con se stessa.
Non esiste un solo mondo, quello che Lei vede o che crede di vedere o che immagina di vedere o che vuole vedere, o un altro a sua somiglianza, ma esso ha delle identità e delle funzioni, degli spazi che la sua fantasia crea e che poi prende corpo sulla «tela bianca».
In sintesi non si tratta di apparenti astrazioni, di costruzioni, di combinazioni, non è così, si tratta di fare un’arte che comprende una produttiva ricerca, ma che potrebbe essere concepita anche come antitesi, strutturalmente definibile come un reticolo cristallino: è la figura combinatoria dell’amore e della natura a essere trasfusa nel panorama dell’affascinante pittura di Maurizia Pirozzi.
(Antonio Francone)