I colori naturali della terra, mostra personale di elsa morando

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Concerti

Data: dal 17 gennaio 2015 al 28 gennaio 2015

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: da martedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15-19. Sabato ore 15-19

Sito internet: www.satura.it

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


 17 gennaio 2015 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

I COLORI NATURALI DELLA TERRA
mostra personale di Elsa Morando
a cura di Elena Colombo

aperta fino al 28 gennaio 2015
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 17 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “I colori naturali della terra” di Elsa Morando a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

Elsa Morando è un’artista completa che, nella plasticità del tuttotondo, trasmette l’emozione della fiaba, traendo spunto da influenze disparate, eppure sorprendentemente coese. Qui, la grande varietà di materiali e di tecniche crea un corpus narrativo unico che va dalle ceramiche precolombiane alle favole di Andersen. È il liberty del segno che incontra l’estetica pop di anime e manga, in un percorso in cui la sperimentazione è un modo per avvicinarsi alla terra e riscoprire le radici culturali dell’artigianato come arte. Il rapporto stretto tra autore e creazione è il senso di una passione fatta di gesti e di abbracci. Sono tutte le possibili declinazioni del mito che diventa leggenda o semplice immagine che prende forma lentamente nella mente, girando come su un tornio o restando impressa a fuoco sul fondo della coscienza. Tratti infantili e volti leggeri che guardano lontano: il viaggio, o piuttosto l’attesa sono l’essenza di questi lavori. Gli episodi delle saghe potevano essere cantati separatamente o inanellati in una sequenza: nessun uomo è un isola e nessuna idea si alimenta se alienata dal contesto. Ciascuna unità ha una vita autonoma ma dialoga con le altre. Si hanno quindi diversi piani di lettura: innanzitutto la visione soggettiva dell’osservatore, generata dal background personale e collettivo, e poi la scomposizione e ricombinazione dei motivi che, risultando da molteplici incastri, non sono mai lineari. Le case hanno forme arrotondate e oniriche che richiamano certe illustrazioni di Pankoff, il mondo di David Petersen o forse le architetture fantastiche di Antoni Gaudí (le torrette del Parco Güell, che non ti aspetteresti di vedere concretizzate nello spazio tridimensionale). Figure e forme nascono con una spontaneità primordiale; ed è quest’apparente ingenuità a restituire la sensazione di un antico racconto iconografico che parla alla parte più profonda del’individuo sociale riportando a galla gli elementi fanciulleschi dell’immaginario.



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