Evanescenza e' forza

Evanescenza e' forza Segnalato da Studio Barnum

Studio Barnum

Categoria: Mostre

Data: dal 05 agosto 2022 al 30 settembre 2022

Indirizzo: corso vittorio emanuele 124 - Noto

Provincia: Siracusa

Orario di apertura: 17.00/23.00

Come arrivare: dalla porta reale sul corso pedonale

Sito internet: www.studiobarnum.it

Referente: vincenzo medica

Per informazioni: +39 347 6390763

E-mail: vimedica@studiobarnum.it


Dal 05 Agosto al 30 Settembre 2022, tre artisti di assoluto talento esporranno al

Museo Civico Santa Chiara di Noto :


Silvia Berton, Alessandro Costagliola e Vincenzo Zarbo

 

con la partecipazione straordinaria di Davide Bramante


 
Evanescenza E’ Forza
 
Venerdì 5 Agosto, alle 18,30, alla presenza del Sindaco di Noto Corrado Figura e altre autorità, avrà luogo l’aperitivo in cortile con gli Artisti e l’apertura dell’esposizione Evanescenza E’ Forza, curata da Vincenzo Medica, fondatore di Studio Barnum contemporary, scopritore e promotore di talenti artistici e Carlo Tozzi, fondatore di st-Art, società internazionale con sede ad Amsterdam che promuove artisti affermati e funge da incubatore per artisti emergenti.
I tre autori ed i curatori si sono confrontati sul tema dell'Evanescenza vista come virtù, esprimendosi in maniera visivamente diversa, ma comunicando lo stesso effetto sull'osservatore : Forza interiore ed Energia.
L’Evanescenza come astrazione dalla realtà, percepita come trasparenza che genera isolamento, è una condizione estremamente diffusa negli artisti e nei soggetti che loro rappresentano. Nonostante ciò il potere di questi tre artisti é rappresentare soggetti evanescenti, ma forti, isolati ma solo apparentemente, manifestando in realtá una vigoria di espressione ed un grande equilibrio interiore.
Silvia Berton nei suoi personaggi infonde una evanescenza fisica, caratterizzata sempre da una grande forza interiore, tutt’altro che sfuggevole. I suoi soggetti sono giovani donne la cui bellezza e fragilità trasudano dall'incarnato pallido che l’artista conferisce; con la loro apparente leggerezza, sembrano estraniarsi dalla frenesia del quotidiano, per librarsi in una nuova dimensione. Nonostante ciò hanno una espressione decisa che non ammette compromessi, Il potere dei suoi soggetti si intuisce in maniera inequivocabile negli sguardi di queste giovani donne, ragazze segnate, stanche, ma piene di determinazione. L’artista utilizza dei graffi sugli occhi e sul volto esattamente per indurre un pathos maggiore nell'osservatore e per sottolineare dettagli invisibili del loro vivere.
Alessandro Costagliola: fluttuanti ma decisi e vigorosi sono i corpi modellati con l'argilla rossa dall'artista, sospesi plasticamente nell'atmosfera, in una dimensione quasi irreale, sfidando la forza di gravità. Come in Giacometti, lo spazio intorno alla scultura ha un ruolo chiave ed integrante; è visto quasi come un elemento di tensione portante. Il risultato e’ sorprendente: l’immateriale é diventato materiale, partecipa, sostiene e sospinge i corpi manipolati da Alessandro, con una leggerezza quasi impalpabile, che però mai svanisce. Le opere di Costagliola, pur essendo concepite con un’anima in ferro al loro interno, riescono sempre più a meravigliarci perché nonostante appaiano leggere, fugaci e intangibili, risultano sempre solide e concrete.
Vincenzo Zarbo nella sua produzione ritrae persone apparentemente comuni, semplici, anonime….evanescenti. In realtà sono soggetti con una forte complessità interiore, pugili, con vissuti travagliati, i cui visi sono segnati dalle cicatrici della vita. Evanescenti a confronto di una società’ basata sulla bellezza esteriore ad ogni costo, che si esprime in incarnati talvolta multicolori, altre volte monocromatici, fortemente ispirati dai soggetti di Lucian Freud e caratterizzati da una sorta di isolamento interiore. Tutte caratteristiche che raccontano e mettono insieme le passioni di un pittore di oggi, che sa coniugare la bellezza della storia dell’Arte con la vibrante interpretazione contemporanea. Da sempre, l’esplorazione artistica di Vincenzo, contempla la transitorietà , la fragilità, la fugacità.
 
Inoltre i due curatori della mostra, hanno coinvolto nel progetto anche Davide Bramante, artista italiano riconosciuto a livello internazionale per le sue foto che ritraggono metropoli del mondo, realizzate con la sua personale tecnica delle esposizioni multiple. L’artista è stato invitato a realizzare uno specifico progetto illuminotecnico per la sala d’ingresso del Museo Santa Chiara e ne è venuta fuori, attraverso l’installazione di due esclusive fotografie luminose di grande formato, una dimensione sorprendente capace di esaltare la storia e i reperti del luogo, trasformandolo in una suggestione sfuggente ma evocativa, fino a rovesciare il rapporto immagine-realtà. Infatti le sue composizioni fotografiche di luoghi immaginari composti da più di cinque scatti di luoghi reali, sembrerebbero opere di arte astratta e sfiorano l’effimero, anche per il supporto trasparente su cui sono stampate, ma contemporaneamente conferiscono al luogo con la loro luce blu soffusa, una sensazione di sicurezza e di benessere, riportandoci alla realtà.

 


 
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Nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà 2022
curata da Studio Barnum contemporary
e patrocinata dal l’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto
XVI edizione

 
Mostra promossa nel circuito internazionale st-Art Amsterdam

 

 
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English version
 
 
Evanescence Is Strength
 
From 05 August to 30 September 2022, three extremely talented artists exhibit
at the Civic Museum of Santa Chiara in Noto:
Silvia Berton, Alessandro Costagliola and Vincenzo Zarbo


Friday 5 August, at 6.30 pm the opening of the exhibition curated by Vincenzo Medica, founder of Studio Barnum contemporary, discoverer and promoter of artistic talents and Carlo Tozzi, founder of st-Art, an international company based in Amsterdam that promotes established artists and acts as an incubator for emerging artists.
The three authors and the curators discussed the theme of Evanescence seen as a virtue, expressed in a visually different way, but producing the same effect on the observer: Inner Strength and Energy.
Evanescence as an abstraction from reality, perceived as transparency that generates isolation, is an extremely widespread condition in artists and in the subjects they represent. Despite this, the power of these three artists is to represent evanescent subjects, but strong, isolated but only apparently, actually showing a vigour of expression and a great inner balance.
Silvia Berton in her works expresses a physical evanescence, but a great inner strength. Her subjects are young women whose beauty and fragility exude from the pale faces created by the artist. Nonetheless, they have a firm expression not allowing for compromises. The power of her subjects can be clearly captured in the looks of these young women, girls marked, tired, but full of determination. The artist uses cuts on the eyes and face exactly to induce a greater pathos in the observer.
Alessandro Costagliola: Evanescent are the bodies modelled by the artist that fluctuate plastically suspended in the atmosphere, defying the force of gravity. As in Giacometti, the space around the sculpture plays a key and integral role; it is seen almost as an element of load-bearing tension. The result is surprising: The immaterial has become material, it participates, supports and pushes the bodies manipulated by Alessandro, with an almost impalpable lightness.
Vincenzo Zarbo in his production portrays apparently ordinary, simple, anonymous people… .evanescent. In reality they are subjects with a strong inner complexity, boxers, with troubled experiences, whose faces are tested by life. Evanescent compared to a society based on external beauty at any cost, which is expressed in sometimes multi-coloured, other times monochromatic portraits, strongly inspired by the subjects of Lucian Freud and characterized by a sort of inner isolation.
 

 

Moreover, the two curators of the exhibition involved in the project Davide Bramante, an Italian artist recognized internationally for his photos depicting metropolises of the world, made with his personal technique of multiple exposures. The artist was invited to create a specific lighting project for the entrance hall of the Santa Chiara Museum and, through the installation of two exclusive large-format bright photographs, a surprising dimension capable of enhancing the history and finds of the place, transforming it into an elusive but evocative suggestion, to the point of overturning the relationship between image and reality. In fact, his photographic compositions of imaginary places composed of more than five shots, would seem works of abstract art and touch the ephemeral, also for the transparent support on which they are printed, giving the place with their soft blue light, a feeling of security. and well-being, bringing us back to reality.
 


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