Frammenti di sé

Frammenti di sé Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 06 maggio 2017 al 17 maggio 2017

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: Da martedì a sabato ore 15.00 - 19.00

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: ufficiostampa@satura.it


 S’inaugura sabato 6 maggio 2017 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale “Frammenti di Sé” di Caterina Grisanzio a cura di Manila Zangari. La mostra resterà aperta fino al 17 maggio 2017 con orario 15:00 – 19:00 dal martedì al sabato.

 

Essere una libera interprete della realtà, questo per Caterina Grisanzio costituisce l'unica teoria/azione praticabile e in grado di portare la pittura ad una forma contemporanea assoluta. Anche rivolgendosi alla paludata visualità di paesaggio, genere che l'artista ha preventivamente esorcizzato dalla paura di una riproducibilità amorfa.

Ancora paesaggismo, ma ridimensionato, “stereofonico”, lavoro narrativo entro cui l'artista segue una doppia direzionalità, procedendo per estensione e - nello stesso tempo e con uguale spontaneità - per estrusione. La Grisanzio capovolge l'immaginario assieme alla pratica, eccede ammassando l'olio con una corposità invidiabile e divenuta - a pieno titolo - principio estetico più indicativo del suo metodo di lavoro. Questo la introduce alla stratificazione della pittura, tuttavia senza inserire nel proprio metodo la stessa impudenza prevista in certe azioni prettamente espressioniste, formali o informali che siano. Una stratificazione estrusiva, non per inserire, ma per tirare fuori dalla tela differenti aree tematico-paesaggistiche caricate di cromatismi spessi, corposi ed infinitamente aggettanti.

Attiva nel superare limiti e compromessi del pittoricismo, la Grisanzio sceglie che quel suo “essere interprete” trasformi un postmodernismo archetipale in un’azione fuori dagli schemi, all'interno della quale è lei personalmente a ristabilire modalità e termini. Divenendo anche allusivamente astrattista nel protendersi verso una cosciente gestualità informale, inconfutabile necessità del suo agire finalizzato all'impresa di “destituire” l'esuberanza cromatica di elementi descrittivi come le palme, trasformate in nude silhouette abbozzate nel giallo. E riagganciando infine l'orbita del verismo nei cieli prepotentemente segnati nel colore, chiusi come una perfetta - ed inguaribilmente figurativo-formale - quinta scenica.



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