L'impeto dell'informale - mostra personale di paola pastura

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 16 novembre 2013 al 30 novembre 2013

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: Sabato 16 novembre 2013 ore 17:00

E-mail: ufficiostampa@satura.it


SATURA art gallery
associazione culturale - centro per la promozione e la diffusione delle arti
Piazza Stella 5/1, Genova 16123 Tel: 010.246.82.84 / cell. 338.291.62.43
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COMUNICATO STAMPA

 

Sabato 16 novembre 2013 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

L’IMPETO DELL’INFORMALE
mostra personale di Paola Pastura
a cura di Flavia Motolese

aperta fino al 30 novembre 2013
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 16 novembre 2013 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “L’’impeto dell’Informale” di Paola Pastura a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 30 novembre 2013 con orario 15.30 – 19.00 dal martedì al sabato.

La storia della pittura ligure sembra dimostrare una particolare propensione alla pittura Informale, la regione, infatti, può vantare, alcuni dei più importanti esponenti a livello nazionale, basti citare G. Fasce, P. Lavagnino, T. Repetto e L. Sturla. Paola Pastura si situa in questa tradizione informale che ha radici profonde e pone la natura come sua interlocutrice privilegiata.
Ogni quadro è il risultato di un lento procedimento, in cui tutto è attentamente ponderato, non deriva da gesti istintivi e veloci, ma da un susseguirsi di stratificazioni: l’aspetto finale offerto allo spettatore cela una lunga genesi. La prima stesura, frutto dell’ispirazione, mantiene caratteristiche formali distinguibili, a cui succedono varie fasi il cui obiettivo è di distruggere ogni costrizione strutturale per lasciare solo il colore espandersi, libero da ogni controllo.
Sullo sfondo, ampie campiture di colore creano un fermo equilibrio di base su cui vengono giustapposti, a più riprese, altri piani cromatici che cancellano ogni traccia residua dell’immagine iniziale. Man mano che la composizione emerge verso la superficie, si anima di una trama di pennellate più sottili, di sgocciolature e rivoli di colore, simili a fremiti.
È una pittura intimistica, nella misura in cui le percezioni e l’interiorità di Paola Pastura mediano attraverso il gesto artistico l’involucro del visibile per disvelare l’essenza delle cose. Una pittura che si nutre delle sensazioni e dell’esperienza dei luoghi, di quelle sedimentazioni anche inconsce che si depositano nella memoria e confluiscono nell’esigenza di cogliere il fenomeno naturale che pervade il mondo.
Ogni dettaglio è volutamente abolito: solo i colori mantengono inalterate la loro forza e l’aderenza alla realtà. La visione si espande fino ad occupare tutto lo spazio, come se la tela racchiudesse una porzione di una dimensione molto più ampia, la cui forza espansiva tende a valicare qualunque limite imposto. L’opera esprime il senso di continua trasformazione insito nella realtà che ci circonda, solo sulla tela è possibile catturare e rendere eterno quel singolo istante che fa parte di un flusso in continuo divenire. Il risultato è simile a quello che si otterrebbe immortalando un soggetto in movimento: un’immagine sfocata; allo stesso modo, i rigidi confini della forma sono aboliti, superati, perché la finitezza è un’apparenza transitoria. Ecco allora spalancarsi di fronte ai nostri occhi apparizioni repentine, come se ci venisse concesso di scorgere il senso delle cose. Immergendosi nelle profondità del colore, come in abissi ignoti, si ha l’impressione di intuire qualcosa d’altro, di vedere svelato il mistero dell’esistenza.
La luce è intessuta nella materia, non scende dall’alto, ma pervade ogni cosa, illuminandola dall’interno. La poetica di Paola Pastura trova una consonanza tra materia e luce, una corrispondenza tra i sentimenti e il colore. La passione per il colore, guidata dall’esperienza, produce intense cromie; l’artista, infatti, usa i colori con audacia, prediligendo le tinte forti ai mezzi toni e spaziando nella tavolozza per rendere appieno le energie racchiuse nella terra, nell’acqua, nella vegetazione. Quella rappresentata è una natura pulsante di vita, ma anche attraversata da un senso d’irrequietezza, scossa da forze impetuose e recondite. Non vi è nessuna traccia di angoscia, soltanto la piena consapevolezza di essere di fronte a potenze generatrici che tracimano, perché non possono essere imbrigliate.
Osservando nella totalità le opere di Paola Pastura, si può notare come ogni singolo dettaglio naturale possa dare l’avvio all’ispirazione, al desiderio di esplorare la complessità del cosmo e farlo affiorare sulla tela, dopo essere stato rielaborato dall’inconscio e trasfigurato dall’emozione e dal ricordo, mostrando la passione che la guida nella sua ricerca artistica.


Con preghiera di pubblicazione e/o divulgazione
 



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