Looking for e.b. -mostra personale di elena bellantoni

Segnalato da Muratcentoventidue

Muratcentoventidue

Categoria: Mostre

Data: dal 29 settembre 2012 al 24 ottobre 2012

Indirizzo: via G. MUrat 122/b

Provincia: Bari

Orario di apertura: 17-20

Sito internet: www.muratcentoventidue.com

Referente: angela gonnella

Per informazioni: 3938704029



 La Galleria Muratcentoventidue prosegue il suo programma espositivo con “Looking for E.B.”, mostra personale di Elena Bellantoni a cura di Eleonora Farina. 

Costruire la trama di una vita, ricostruire la trama di una famiglia. E’ questo ciò che compie E.B., protagonista dell’ultimo video dell’artista romana Elena Bellantoni (1975). Definendo sé stessa, dà senso e significato al nucleo familiare e al ruolo che in esso occupa. Looking for E.B. getta lo spettatore dentro un mondo emotivo scomodo, nel quale l’audio è incalzante, la definizione degli oggetti minuziosa, i movimenti di E.B. quasi spaventati e allo stesso tempo guardinghi.  E in questa situazione di disagio, in cui la giovane donna, ripiegata su sé stessa, si stringe la testa tra le mani, in quel momento due bambine cominciano a dispiegare il filo di una maglia (topos ricorrente nel lavoro dell’artista, come già in Fil Rouge del 2008).
La simpatia (intesa come ‘patire insieme’) nei confronti della protagonista si instaura grazie alla doppia proiezione video, dove i close-up sottolineano gesti ripetuti e quasi riflessi - creando quindi un legame indissolubile tra lei e il contesto femminile del quale fa parte - ma dove risulta evidente che è sua l’inquietudine del confrontarsi col sé, in quanto persona e in quanto donna. Da una parte E.B. si muove all’interno di una farmacia, tra bottiglie, provette e polveri di ogni genere; dall’altra il gruppo femminino occupa un ambiente che non ha alcuna demarcazione spaziale se non quella creata dalla luce intensa. Come in gran parte della produzione della Bellantoni, la scoperta e la delimitazione di un luogo diventano messa in atto del sé e al contempo determinazione della propria posizione (ed è infatti quasi sempre lei l’attrice/protagonista dei suoi lavori video).
La presenza di E.B. all’interno di una collettività femminile e di un sistema-famiglia precostituito è e sarà sempre differenziata da una vivida macchia blu (il colore dei medicinali con i quali durante la Controriforma si combatteva l’isteria, e la stregoneria, delle donne) sulla camicia bianca.   Stesso blu su fondo bianco è la cifra caratteristica delle cinque grandi tele che accompagnano il video. In netta contrapposizione a quest’ultimo, le immagini risultano infatti poco nitide e prive di dettagli, quasi come se E.B. fosse riuscita a completare la sua trama e attraverso i dipinti ricordasse ora con serenità momenti del passato. Fino ad un certo punto è importante essere consapevoli dei rimandi alla storia personale dell’artista stessa; e non è forse neanche necessario sapere che Looking for E.B. è il secondo capitolo di una trilogia (iniziata nel 2011 con La ragazza dello Spielplatz) e che E.B. potrebbe stare anche per Effi Briest, personaggio nato dalla penna dello scrittore e farmacista Theodor Fontane. La trama che la Bellantoni propone allo spettatore va ben oltre tutto questo: è infatti quella di una vita al femminile, dove la sua identità di artista/protagonista risulta definita solo ed esclusivamente in una coraggiosa relazione con l’altro - da sé (come in Ich bin… du bist del 2010).  Eleonora Farina
 

 


Elena Bellantoni (Biografia)

Elena Bellantoni artista visiva, vive e lavora tra Roma e Berlino, dove nel 2008 ha aperto uno spazio per la ricerca e le arti contemporanee - 91mQ art project space. Ha studiato a Roma presso l’Università “La Sapienza” laureandosi in Storia dell'Arte Contemporanea e nel 2006 ha ottenuto un Master in Visual Arts presso la WCA University of the Arts London. Ha partecipato a mostre e residenze per artisti in Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, Europa dell’Est e Sud America. Nel 2006 ha vinto il Tempelhof-Schöneberger Kunstpreis. Nel 2008 ha partecipato alla residenza artistica organizzata da 98weeks a Beirut con l’artista Francis Alÿs e il critico Cuauhtémoc Medina. Grazie ad una borsa di studio del GAI - Giovani Artisti Italiani e del Ministero degli Affari Esteri ha partecipato al progetto “Street Hacker 2” a Santiago del Cile (2009). Nello stesso anno ha preso parte al The tenth Barcelona Contemporary Art Festival al museo BAC! 09, A Matter of Woman Pandora, curata da La Santa, Barcellona (Spagna). Nel 2011 ha partecipato alla Biennale della Traduzione al Museo Pan di Napoli; è stata selezionata per il progetto espositivo “ITaliens – giovani artisti italiani a Berlino” presso l’Ambasciata Italiana curato da Alessandra Pace e Marina Sorbello ed ha partecipato alla mostra “Wo_men's point of views” curata da Francesca Referza. Nel 2012 ha partecipato a “Werttransport” presso la galleria VBM20 di Berlino ed è stata selezionata per la rassegna video “Regeln für die Revolution - Su alcune tematiche del 'Fatzer' di Brecht” curata da Bruno Di Marino e tenutasi al Volksbühne Fatzer Kurzfilmkino di Berlino e al Cinema Massimo di Torino; il suo progetto Platform Translation è stato selezionato per la mostra “In Other Words - the Black Market of Translation - Negotiating Contemporay Cultures” curata da Paz Guevara ed Elena Agudio all’NGBK e al Kunstraum Kreuzberg Bethanien di Berlino. Nel corso del 2012 ha inoltre partecipato alla mostra “Re-generation” al Macro La Pelanda curata da Maria Alicata e Ilaria Gianni; con la mostra “ITaliens” è stata presente nel padiglione Volkswagen all’interno del parco dell’Autostadt a Wolfsburg; è stata invitata alla residenza artistica a Santiago del Cile VERSUS - Espacio de residencias y proyectos; è stata inoltre invitata al progetto Vetrinale curato da Cecilia Casorati, Micol Di Veroli e Yuri Elena. Sempre nel 2012 viene selezionata per il Festival delle 100 Scale: Spazio Relazione Corpo, B1799 con una video installazione curata da Silvano Manganaro; partecipa alla mostra “Tele-visioni” curata da Fulvio Chimento e Antonella Malaguti alla Martino Design di Bologna; vince il bando per la mostra “[S]oggetti migranti: dietro le cose le persone” nell’ambito del progetto europeo READ-ME 2 - Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d’Ethnographie realizzato dal Museo Pigorini di Roma.
 



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