Malocchio

Malocchio Segnalato da Michele Principato Trosso

Michele  Principato Trosso

Categoria: Mostre

Data: dal 16 febbraio 2017 al 16 marzo 2017

Indirizzo: via carso 4

Provincia: Teramo

Orario di apertura: 17:00

Referente: Station Gallery

Per informazioni: 3388085170


Tortoreto - dal 16 febbraio al 16 marzo 2017

Titolo Malocchio

 Station Gallery & Gurubu Roma

 Tortoreto

Via Carso, 4 (64018)

 +39 3388085170 stationgallery@gmail.com

Mostra collettiva orario: 10-18 chiuso il lunedì (verificare via telefono)

 biglietti: free admittance

 vernissage: 16 febbraio 2017 ore 17.30

 catalogo: in galleria editore: Station Gallery edizioni

 curatori: Joe Gabriel Walsh

autori: Silvano & Cristina Braido, Alberto Casiraghy, Eric Demelis, Bruno Donzelli, Samuel Esteban, Isabel Fargues, Gilbert & George, Hackatao, Fhati Hassan, Thierry Lambert, Stefano Mancini, Patrizio Maria, Lillo Messina, Gabi Minedi, Bruno Munari, Pino Procopio, Ignasi Puente, Neus Daura Ramon, Michele Principato Trosso, Carlo D’Amario & Vivienne Westwood

Tortoreto (in collaborazione con Art America Caca e MAAP Lleida Barcellona)

 patrocini: Regione Abruzzo, Regione Lazio, Regione Lombardia

 genere: arte contemporanea, collettiva

 email: gabiminedi@icloud.com

comunicato stampa

 La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo - e spesso prende anche la mira. (Roberto ‘‘Freak’’ Antoni) Il più sfortunato di tutti gli uomini è colui che crede di esserlo. (Francois Fenelon) Un gruppo di artisti di fama internazionale uniti e decisi a combattere con colori, creatività, ‘visioni’ la sfiga, l’occhio cattivo, il malessere, la malasorte, la iella. Da che mondo è mondo l’artista è visto e giudicato spesso come un povero visionario, un nullafacente, un mentecatto, una vergogna familiare, un malato di mente addirittura un avanzo di galera, un poco di buono ma il suo essere libero, la sua creatività, il suo credo, la sua veridicità a volte desta una profonda rabbia ed invidia per chi si sente ‘ingabbiato’ soffocato e costretto a rispettare canoni imposti dal buon costume di una società polverosa e stereotipata, insensibile, materialista, consumistica. Spesso l’individuo acido, ruffiano e nevrastenico nato per accumulare denaro e potere vorrebbe essere nel suo profondo inconscio quell’artista anarchico visionario, fannullone che sorvola le dicerie e gli sguardi altrui e corre come un enorme tir la sua strada di convinzioni intuizioni e libertà!



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