Noi ci siamo

Segnalato da Teodora

Teodora

Categoria: Mostre

Data: dal 05 dicembre 2015 al 16 gennaio 2016

Indirizzo: Via Genova 14

Provincia: Catanzaro

Orario di apertura: 11:00/12:30 - 17:00/19:30

Sito internet: www.momentidarte.org

Referente: antonella gentile

Per informazioni: 3384051796

E-mail: teodorarte@alice.it


Per la rassegna Talents Art, espongono a Catanzaro, presso l’Associazione Momenti dì’arte, Domenico Caruso titolare della Scuola Caruso Tappeti di San Giovanni in Fiore, Antonella Artese, Cristina Olivo e Ornella Cicuto.

Domenico Caruso, decide di investire lavoro e sacrifici in un progetto iniziato dal padre, che nei primi ani ’70 prende spunto dai telai di famiglia e abbandona il commercio per trasformarsi in promotore dell’arte tessile. Le forti ambizioni lo portano ad intraprendere studi presso le scuole e le accademie d’arte fino a diventare arazziere. L'arazzo è una forma di arte tessile che si pone a metà strada tra l'artigianato e la rappresentazione artistica. Tecnicamente è un tessuto a dominante di trama (poiché a lavoro finito l'ordito non si vede) realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti. La piccola bottega d’arte oggi è punto di riferimento per le più grandi firme dell’arte contemporanea. Il progetto più importante è la riproduzione delle tavole del Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, da cui nascono splendidi arazzi di seta completamente annodati a mano.
Antonella Artese, artista catanzarese, dedita anche alla pittura, sposa l’ antica tecnica del soutache. Realizza gioielli dal gusto classico, ma con inserti contemporanei: dagli swarovski alle perle coltivate alle pietre naturali con piattine di cotone, lana, seta. Il soutache è una tecnica di lavorazione manuale detta anche “Spiga Russa”, che trae origine dai decori degli alamari delle casacche militari e dagli antichi abiti degli Zar realizzati in fettuccia di viscosa.
Cristina Olivo una partenza surrealista sulle orme di Salvador Dalì e Renè Magritte che giunge gradualmente ad un realismo consapevole e maturo, intriso di elementi simbolici della natura, immortalata nei suoi aspetti intimi. Parte dalla sua stessa essenza: il seme, il germoglio, da cui scaturirà il miracolo della vita. Il suo è un microcosmo fatto di piccoli elementi, ignorati dai più, i quali vengono alla luce attraverso un’umanizzazione che conferisce loro un’anima.
Per Ornella Cicuto le raffigurazioni sono testimonianze di esperienze e di richiami di un mondo interiore, che attraverso il colore raccontano visioni di condizioni reali, proiezioni del visibile e sublimazione dei momenti di estasi, dove ogni pennellata diventa liberazione della quotidianità e realizzazione di una più illuminata creazione artistica. In questa personale le sue donne sono un omaggio all’Africa, alla cultura di un continente a noi vicino: parte dal villaggio africano, passa per quel cibo mancante e approda alla danza africana dove teatro, danza e musica sono un’unica perfomance.
 



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