Paolo marino - tracce dell'istante

Paolo marino - tracce dell'istante Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 15 ottobre 2016 al 26 ottobre 2016

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

E-mail: ufficiostampa@satura.it


 Sabato 15 ottobre2016 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

TRACCE DELL’ISTANTE
mostra personale di Paolo Marino
a cura di Flavia Motolese

aperta fino al 26 ottobre 2016
da martedì a sabato
ore 15:00 – 19:00

Genova, SATURAart gallery


S’inaugura sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra antologica “Tracce dell’istante” di Paolo Marino a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 26 ottobre 2016 con orario 15:00 – 19:00 dal martedì al sabato.

Lavorato per ottenere una consistenza quasi palpabile, un portamento espressivo proporzionale ai millimetri di spessore che copre l'intero supporto. Il colore acrilico per Paolo Marino s'impone su tutto, assoggettante contenitore di una coesione bilaterale tra espressionismo e astrattismo, agilità fluida e decisiva forza grezza; inizio e fine di un'energia cromatica ostile ad essere troppo governata, smanioso spingersi dell'artista verso una qualità narrativa autonoma, estranea all'accanito ricorso di presupposti esperienziali. Marino infatti non nega alla propria pittura un andamento libero nell'occupazione complessiva del supporto stabilito, e il suo colore - così vulcanicamente “sparato” - non presta il fianco a remore, indecisioni o ripensamenti di alcun genere.
Così è, ma non del tutto. Esiste un altro dato per l'artista genovese, forse legato all'inquadratura fornitagli dall'aver conseguito una laurea in Architettura, o semplicemente dalla personale capacità - che alcuni artisti dimostrano più d'altri - nel contrarre visceralmente taluni temi espressivi di un astrattismo informale considerato su scala mondiale. Dato in mirabile controtendenza, per cui Marino immette e ammette nell'indeterminazione informale della propria pittura una sorta di regolarità, gestualità d'inflessione strutturale, ritmicamente studiata su un colore che, se in precedenza era corretto definire “sparato”, ora è “pensato” con lo scopo di auto-rigenerarsi all'interno di morfologie autenticamente segniche.
Marino gioca il jolly mostrando d'essere in grado di estendere morfologicamente il valore dei propri cromatismi, di processarli pittoricamente liberandoli secondo un'organicità mai traditrice dell'intimità del gesto creativo; stemperando anche la propria posizione espressionista sulle determinazioni addotte dal metodo Gutai, comprendendo in concreto il ruolo di ogni singola operazione pittorica. Altrimenti detta processo creativo, passo nella poetica di Marino non meno rilevante rispetto all'opera fatta e finita.



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