Pia e aurora labate presentano le opere degli artisti di arte laboratorio

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 04 aprile 2015 al 15 aprile 2015

Indirizzo: Piazza Stella 5/1, Genova 16123

Provincia: Genova

Orario di apertura: Inaugurazione 4 aprile ore 17.00. Aperta da martedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15-19; sabato 15-19

Sito internet: www.satura.it

Referente: Mario Napoli

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


 S’inaugura sabato 4 aprile 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Pia e Aurora Labate presentano le opere degli artisti di Arte Laboratorio” a cura di Mario Napoli con le opere di: Graziella Bergonzi, Dalide Bolognesi, Annamaria Bonvicino, Maria Rosa Braito, Francesco Bruzzo, Anna Maria Buzzetti, Paolo Cau, Paola Capurro, Marina Chesi, Laura Corrias, Anna Crescenza, Mariella Deidda, Giuseppina Fera, Marina Fossa, Mariella Fragai, Iolanda Giuffrida, Antonio La Piccirella, Marina Lupi, Chiara Marzullo, Laura Moroni, Annamaria Noto, Angela Pastore, Rosaria Pellegrino, Tina Rivaldone, Carla Robbiano, Edoardo Salvaneschi, Maria Rosa Salvi, Maria Scrivo, Annamaria Spallarossa, Faustina Tattoli, Magda Tregrosso e Pasquale Varoni. La mostra resterà aperta fino al 15 aprile 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

 

Se si applicano gli studi di Art Therapy alle tesi sulla psicologia sociale della cosiddetta “terza età”, la pittura e il disegno sono un ottimo modo per coniugare la realtà biologica e il sentire comune e reinserire le persone anziane nel dinamismo dell’attività creativa. Anche secondo le teorie di Jane McAdam Freud – erede professionale sia di Sigmund che di Lucien – l’arte riscoperta in epoca post-lavorativa assume una forma espressiva diversa rispetto al discorso di urgenza comunicativa che si può riconoscere osservando il lavoro di un giovane pittore. È innanzitutto la rivisitazione della memoria che assume vesti inaspettate nell’uso del colore e della luce, mentre l’analisi del corpo e dell’ambiente può essere un mezzo per accettare se stessi o per trovare un’interpretazione delle correlazioni tra oggetto e soggetto. Nelle opere di questa mostra collettiva, il gusto cromatico deriva da uno studio attento della tecnica compositiva che, partendo dai canoni accademici, permette di raggiungere peculiari effetti artistici. La continuità stilistica si declina nei differenti aspetti dei linguaggi personali, pur conservando una propensione più marcata verso il figurativo piuttosto che verso l’astratto. Le stratificazioni del vissuto si traducono nella libertà dei codici visivi: le esperienze equivalgono alla gioia del tratto, alla malinconia delle inquadrature o persino alla comunione con il paesaggio. (Testo critico di Elena Colombo)



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