“la memoria dell'acqua” di luca paramidani

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 22 novembre 2014 al 06 dicembre 2014

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: dal martedì al sabato ore 15:30 – 19:00

Sito internet: www.satura.it

Referente: Mario Napoli

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


 COMUNICATO STAMPA

Sabato 22 novembre 2014 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

“LA MEMORIA DELL’ACQUA”
mostra personale di Luca Paramidani
a cura di Flavia Motolese

aperta fino al 6 dicembre 2014
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 22 novembre 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “La memoria dell’acqua” di Luca Paramidani a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 6 dicembre 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

Captazione di natura, esercitata con uno sguardo personale, intrecciando una restituzione fotografica che sia la risultante di un'introiezione totale verso ciò che si osserva. Quello che con altri termini si può descrivere in un sostanziale “animare le immagini”, mossa che richiede spesso ad un artista visivo - e in particolare ad un fotografo - di chiamarsi a gravitare all'interno di una persistente conduzione in asse tra individualismo e collettivismo. E come un perfetto deus ex machina dell'istantanea arriva Luca Paramidani, lui che s'infila in questo pensiero meta-figurativo con massima linearità fotografica, piegando all'interno di soluzioni scenograficamente uniche nel loro genere - e con tutta la sincerità del caso - uno degli elementi più caratterizzanti a livello planetario: l'acqua.
Acqua rimessa a sostanza versatile che passa dall'ornamentalità più flessuosa ad una rigidezza perfettamente specchiante, scatto dopo scatto destinata a riappropriarsi di una verve oltre ogni aspettativa, effetto ultimo di rigenerazioni simbolico-fotografiche in armonia con la sua pura spettacolarizzazione. Acqua invasiva, che definisce il proprio spazio lasciando segno sulla presenza comprimaria - ma nemmeno poi troppo - di rocce levigate da uno scorrere continuo; acqua che ingloba la vegetazione sparuta, moltiplicandola in una sorta di ristretto schema iconico compreso entro un molto più vasto - virtualmente infinito - sistema di percezione ottica, ricalcato da Paramidani in assenza di rifermenti che possano instradare lo sviluppo visivo.
Riflessi smaglianti e modulazioni chiaroscurali giocate sull'onda della mobilità tra scarti netto-precisi e morbido-soffusi; monocromi spugnoso-blu alla Yves Klein, più che rivisti in chiave fotografica tout court adattati all'icasticità di silhouette materico-affilate, tra ombre e riflessi dosati apposta per smuovere in senso prontamente ritmico un impianto visivo totalizzante, ma anche ineluttabile secondo la logica di Paramidani. (testo di Andrea Rossetti)



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