"la natura esposta" alla galleria spazio imago di arezzo

Segnalato da Marco Botti

Marco  Botti

Categoria: Mostre

Data: dal 03 novembre 2018 al 18 novembre 2018

Indirizzo: Galleria Spazio Imago - Via Vittorio Veneto, 33/20 - Arezzo

Provincia: Arezzo


AREZZO - Dal 3 al 18 novembre 2018 la Galleria Spazio Imago di via Vittorio Veneto 33/20, ad Arezzo, ospita "La natura esposta", tripla personale di pittura di Kristina Milakovic, Giulia Spernazza e Fabio Imperiale.
L’inaugurazione si terrà sabato 3 novembre alle ore 18 alla presenza dei tre artisti.

“La natura esposta” sarà visitabile, con ingresso gratuito, nei seguenti orari: sabato 3 novembre dalle 18 alle 21; domenica 4 novembre dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30; sabato 10 e 17 novembre dalle 15,30 alle 19,30; domenica 11 e 18 novembre dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30. Tutti gli altri giorni apertura su appuntamento.

LA MOSTRA

Quanta bellezza c’è, nel coraggio di esporsi alla vita secondo la propria natura? E quanta, nell’accettare i rischi che questo comporta? Via le sovrastrutture, via i filtri, via tutto. Guardare se stessi davanti a uno specchio, e lo specchio è il mondo, e il corpo è nudo. Esposto.

In questo progetto comune, Kristina Milakovic, Giulia Spernazza e Fabio Imperiale non presentano altro che la verità del proprio essere, riflesso nell’opera che esso ha creato.

C’è la natura al centro del lavoro dei tre artisti. Nella vicinanza dei loro studi nel cuore di Roma e in un sentire interiore comune rafforzato dall’amicizia, essi trovano naturalmente, pur nella netta e differente ricerca stilistica, una reciproca ispirazione e una sana e proficua contaminazione.

Kristina Milakovic, con estrema e ricercata sapienza, delinea territori indefiniti, provenienti dalle zone più recondite del suo stesso immaginario, e li immerge in un’atmosfera plumbea e onirica. Con il dualismo che spesso ha contraddistinto il suo lavoro, annulla e nasconde la forma, per poi restituirla a tratti, quasi con violenza, suscitando un sentimento di magia straniante che è puro lirismo cromatico.

Giulia Spernazza indaga con estrema delicatezza il rapporto uomo-natura, la cui bellezza e poesia, convivendo con un perenne senso di fragilità e precarietà, testimoniano la caducità stessa della condizione umana. Un mondo parallelo, riservato, rarefatto, che vive e cerca lo spazio di una possibile convivenza tra pochi elementi, naturali, scultorei e pittorici. Un universo interiore, che ha la forma di una ricerca sempre più elegante e minimale.

Fabio Imperiale, con insolita dolcezza, ci racconta nudi di donna che si mostrano ma non si rivelano, attirano ma non si concedono, chiedono senza chiedere. Il corpo emerge come manifestazione di un gusto, come un territorio fragile e potente, di bellezza inarrivabile che pretende silenzio, pazienza e volontà. Come una montagna alta, di dura roccia sottratta al ghiaccio eterno. Montagna amata e calpestata dall’artista, che da oltre un anno ha cominciato a indagarla anche nella sua arte.

Analogie e divergenze, ripetuti rimandi e profondi spunti di riflessione. Il duro terreno di montagna si scontra con il salato sapore marino, i corpi si specchiano nel paesaggio, il corpo è paesaggio, il paesaggio è corpo, la finzione artistica si scontra e si fonde con la tangibile realtà dell’elemento naturale.
Unica protagonista, l’arte, potente strumento per entrare in empatia con l’altro. E se l’altro è il mondo, e se noi siamo l’altro, noi siamo il mondo, ogni cosa è noi e noi siamo ogni cosa.
E di ogni cosa l’arte è libera voce, libero suono, silenzio quieto e ridondante, libero sguardo sul vero osservare.
Annullati i margini, ogni cosa fluisce e del tutto si nutre. La forma non esiste, e i confini sono un’invenzione.

“Esistono libri che fanno provare un amore più intenso di quello conosciuto, un coraggio più scatenato di quello sperimentato. Deve essere l’effetto che fa l’arte: supera l’esperienza personale, fa raggiungere al corpo, ai nervi, al sangue, traguardi sconosciuti”. (“La natura esposta”, Erri De Luca) 



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