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La zattera della Medusa / Gericault rivisitato (Diego Totis)

La zattera della Medusa / Gericault rivisitato

  • Titolo: La zattera della Medusa / Gericault rivisitato
  • Genere: Contemporaneo
  • Tecnica: collage di articoli sui drammi causati dalla crisi
  • Misure: 120 x 80
  • Descrizione: Per la descrizione vedi il commento
  • Tags: Zattera
  • Voti: 5 Chi ha votato?

Commenti sull'opera La zattera della Medusa / Gericault rivisitato:

 

La tragedia della zattera della Medusa che ha ispirato l'omonimo capolavoro del pittore francese Theodore Gericault prende spunto da un fatto realmente successo.
Nel giugno del 1816 la fregata francese Méduse parte dalla Francia diretta in Senegal.
Per un errore di valutazione del fondale dovuto all' incompetenza del comandante, il capitano Hugues Duroy de Chaumareys i cui unici meriti erano la nobiltà e la fedeltà al re, la nave si arena su un banco di sabbia al largo della Mauritania. Dopo vani tentativi per disincagliare la nave fu deciso di abbandonarla e di raggiungere la costa africana , distante 160 km.
Il 5 luglio partirono in quella direzione le sei lance di bordo trainando una zattera di fortuna, costruita con parti della fregata, che trasportava le 147 persone che non avevano trovato posto nelle barche.
Dopo pochi chilometri la zattera , per il peso delle persone, affondò parzialmente ed il cavo di traino si spezzò o venne tagliato di proposito.
Il capitano e gli altri passeggeri delle lance allora decisero di abbandonare la zattera al suo destino.
Venti persone morirono, o si suicidarono già la prima notte.
Al nono giorno, stremati dalla fame, i sopravvissuti si diedero al cannibalismo.
Il tredicesimo giorno, dopo che molti erano morti di fame o si erano gettati in mare per disperazione vennero raccolti dal brigantino Argus.
Sopravvissero 15 persone.
Al processo che ne seguì il comandante, che secondo le leggi del tempo rischiava la pena capitale, fu condannato a soli tre anni di prigione.

Mi ha letteralmente fulminato la facile metafora che nasce da questo fatto, accaduto quasi duecento anni fa, e l'attualità che ci circonda.

I responsabili che ci hanno portato in questo pantano politico, economico, culturale e morale hanno tagliato il cavo di traino e si stanno allontanando sulle scialuppe che li porteranno al sicuro.
Cominciamo già a guardarci tra noi con sospetto.
E con fame.


postato da Diego Totis - sabato 29 dicembre 2012 alle ore 22:34

 La fortuna di aver ereditato un enorme patrimonio di esperienze e sofferenze altrui, ma l'incapacità che ciclicamente si ripete per l'umanità, di non saperne fare tesoro. E così eccoci tutti sulla zattera.... Pam


postato da Aguiar - domenica 30 dicembre 2012 alle ore 00:14

questo mi sembra più aderente all'originale.

gianca

 


postato da Gianca - domenica 30 dicembre 2012 alle ore 02:28

 L'altro è tratto dal disegno originale della zattera fatto dal cartografo di bordo, uno dei sopravissuti

 


postato da Diego Totis - domenica 15 marzo 2015 alle ore 18:14

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