
Guerra alla Guerra NELL'ASSENZA LA PRESENZA (Eva Pedroni)

- Titolo: Guerra alla Guerra NELL'ASSENZA LA PRESENZA
- Genere: Concettuale
- Tecnica: Installazione da vivere
- Misure: 5mx3m
- Descrizione: erano messi con la faccia contro la Parere… l’esecutore si accostava al primo alzava la carabina fino alla nuca e sparava da una distanza di circa dieci centimetri quello che stava vicino vedeva tutto Appena caduto il primo toccava a lui…
- Tags: filosofico, antropologico, concettuale, sociale, comun
- Voti: 5 Chi ha votato?
Commenti sull'opera Guerra alla Guerra NELL'ASSENZA LA PRESENZA:
Vorrei esser tra voi come la speranza,
e come tale, morire per ultimo"e' stata scritta tante volte MA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
postato da Opus - giovedì 09 luglio 2009 alle ore 23:27
Non ricordo di madri in piazza e di pugni chiusi alzati. Per noi nessun pugno, né piazza, né madri a piangerci addosso. C’era una gola profonda invece, la gola del diavolo e del suo inferno, dove scomparimmo insieme alla storia e alla memoria per lungo tempo.
Qualcuno aveva sparato sul mio giorno, l’unico giorno che possedevo, e forò il mio cervello. Fui gettato ancora vivo nelle grotte, reo confesso di essere stato un contadino, o forse, pescatore, un padre, una madre, una sorella, un figlio, soldato o partigiano, sicuramente ero stato un italiano.Onore alla Vita Signori, toglietevi il cappello, alzatevi in piedi e poggiate la vostra mano destra sul cuore, sentite…sentite il rumore di un fiume di sangue che scorre nelle Foibe e com’è caldo ancora quel cuore che va peregrinando in cerca di degna sepoltura.
Noi, che volevamo solo ritornare nel grembo di nostra madre ed ascoltare la sua nenia prima di addormentarci - il vento, il battere di un’ala, la casa, il mare, le alpi - ; noi, che volevamo essere sepolti dalle lacrime nostre, sotto una pioggia di fiori.
Io, che volevo che mio figlio potesse Dai, dimmi ancora che
il mondo è bellissimo intorno a me
col verde degli alberi
le rose che crescono
disegna le nuvole
come sai fare tupregare sopra la mia tomba, io – un povero italiano – dimenticato nelle Foibe, confesso…
Nota:
Per lungo tempo c’è stato troppo silenzio.
La giustizia dei morti ritornerà alla luce.
Di qualunque razza o religione siamo,
il sangue – quello – è rosso per tutti.
dovevo copiare per te questo pezzo di storia
ciao EVA
postato da Opus - venerdì 10 luglio 2009 alle ore 00:39
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