Commenti sull'opera Giochi di ombre:

Giochi di ombre

Era da tempo che Buio si nascondeva negli anfratti e la osservava risplendere ma non si erano mai potuti abbracciare. Luce, invece, da sempre con la sua velocità provava a sfiorarlo, carezzarlo, baciarlo ma per quanto volasse veloce, Buio spariva più velocemente di quanto Luce riuscisse a correre. Per anni, secoli, millenni si sono rincorsi cercando di ingannare il destino, per dare sfogo alla passione che li univa. Si incontrarono un giorno, su una linea d'ombra e sussurrandosi amore reciproco, capirono rassegnandosi, che era un amore impossibile. Provarono, per l'ultima volta, a sfiorarsi ma senza riuscirci. Versarono due lacrime di profondo dolore e si lasciarono. Le lacrime di Buio e Luce caddero una vicina all'altra, si sfiorarono, carezzarono, baciarono, amarono per un lungo incredibile brevissimo momento. Ne nacque una piccola creatura di nome Penombra. Una creatura magica che regalò a Buio e Luce un luogo, fuori da ogni spazio e tempo, per amarsi. I due, da quel giorno, si incontrano nella Penombra. Buio porta sempre una rosa e un girasole, Luce ogni volta un dono diverso. Giocano a rincorrersi, ad abbracciarsi e dal loro amplesso nascono sempre ombre diverse e sorprendenti. Ecco perchè, da allora, non chiudo più porte e finestre e tanto meno le lascio spalancate. Le socchiudo, per creare quella semioscurità che permette agli amori impossibili di divenire realtà

lo ha scritto un poeta ma nel giardino non c'e' scritto:

non coglire le rose

complimentiLucchese


postato da Opus - martedì 07 luglio 2009 alle ore 22:09

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