"coffe time "
Segnalato da Sergio DavanzoCategoria: Mostre
Data: dal 10 giugno 2010 al 21 luglio 2010
Indirizzo: Monfalcone corso del popolo 64 "sei,come,sei"
Provincia: Gorizia
Orario di apertura: 07 - 13 ; 15 - 22 (chiuso domenica)
Come arrivare: dalla piazza principale alla stazione ferroviaria
Sito internet: www.facebook.com/pages/Sergio-Davanzo-pittore/116372505041501
Referente: Sergio Davanzo
Per informazioni: 349 6494454
E-mail: sergio.davanzo46@gmail.com
Che cosa c’è di creativo in questo mio “Coffee Time” ?
Nulla.
Mi sono limitato ad utilizzare, in sostituzione di un pigmento chimico, del caffè. Del banale prosaico caffè preparato da Rudy, il gestore del “sei,come,sei”.
A volte, sulle mie tavole, ho eseguito dei segni casuali utilizzando la tecnica del dripping, cercando di formare una sorta di scrittura/e inventata, illeggibile.
Mala tempora currunt.
La nostra attuale, a mio discutibile parere, è una società malata. Brutta. Incentrata sull’ Effimero. L’Apparire è più importante dell’Essere.
I capitoli di spesa irrinunciabili per molti di noi sono la “carica” telefonica, la rata mensile della palestra, la quota settimanale dell’estetista, l’abito griffato in svendita…
Assisto a drammi per una laccatura delle unghie imperfetta. Terrore nello scoprire un pelo superfluo spuntare dal filo interdentale-costume da bagno.
Indifferenza per i drammi di quelle “ombre” che sbarcano dai barconi a Lampedusa.
Queste mie tavole esibite in “Coffee Time” contengono i miei “Valori” ed il mio “Codice d’Onore”.
Sono indecifrabili?
Perché servirebbe il suo contrario?
Sergio Davanzo
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Commenti:
www.avoicomunicare.it/blogpost/essere-o-apparire
postato da Sergio Davanzo - mercoledì 07 luglio 2010 alle ore 00:27
C’è una prometeica forza nelle opere di Sergio Davanzo che riconduce, con la certezza del segno e lo schiaffo del colore, ad un confronto con la realtà che non conosce compromessi o debolezze.
L’artista non abbassa lo sguardo e davanti all’esistenza egli si assume il diritto di dichiarare la verità. Lo fa attraverso un linguaggio visivo essenziale, sintetico, corrosivo, violento, titanico, provocatore. Usa la titolazione dei suoi quadri come dei tazebao: sono verdetti che illuminano, parole che possono essere incipit quanto sentenza lapidaria su un argomento che la tela sintetizza in linee di immediata intuizione, con un uso dirompente dell’elemento cromatico, con tinte che acquistano voce. Davanzo riesce a far riecheggiare nel movimento dei suoi quadri le vibranti intensità del paradosso creativo, in bilico tra ragione e gesto puro ed istintivo, folgorazioni che sono rivelazioni e universalità.
Fabio Favretto
postato da Sergio Davanzo - lunedì 12 luglio 2010 alle ore 19:38
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