Vota quest'opera

LE BAMBOLE (Mario Gianquitto)

LE BAMBOLE

  • Titolo: LE BAMBOLE
  • Genere: Pittura
  • Tecnica: Olio su tela
  • Misure: 40x50
  • Descrizione: Una porta segreta ci porta all’interno di uno scrigno, non con l’intento di ricreare lo spirito dei giochi infantili, piuttosto l’abbandono dell’affetto per indagarlo e sublimarlo. Un’opera ai confini della realtà .
  • Voti: 18 Chi ha votato?

Commenti sull'opera LE BAMBOLE:

bella sembra una foto e l'acostamento bambola con il tè  per i giochi

 


postato da Fiabesca - domenica 01 luglio 2012 alle ore 11:36

 

(a cura di Maria De Michele)

Una porta segreta ci porta all’interno di uno scrigno, non con l’intento di ricreare lo spirito dei giochi infantili, piuttosto l’abbandono dell’affetto per indagarlo e sublimarlo. Un’opera ai confini della realtà dove  ritroviamo le turbolenze dell’anima di un artista che ci trasporta nel mondo del passato. La bambina del ritratto ha un’espressione adulta, ai suoi occhi non si sfugge, si potrebbe restare vittime della suggestione, calamitati da uno sguardo indecifrabile. Non c’è la spensieratezza, come sempre un dipinto di Mario Gianquitto non concede alternative.

La porta per accedere al dipinto rappresenta la divisione tra il mondo reale e quello dei sogni, un’opera onirica-fantastica. Noi passeremo ma l’opera rimarrà più viva che mai. Il  dipinto è testimonianza di un amore ricambiato, nel volto, nei capelli, nelle mani, l’artista racchiude richieste, pretese. Serpeggia nel volto il malcontento, l’amara constatazione che è impossibile abbattere le sbarre della solitudine.  

La bambina è una figura magica che riscatta l’autore da una condizione esistenziale infelice, volando con lei sulle ali della fantasia si fa condurre nel giardino incantato dell’eterno.

Nella perizia tecnica e formale dell’opera l’autore guarda la sua creatura come nello specchio dei suoi fantasmi interiori, nella loro totale interezza, andandole incontro con sensibilità e rispetto, proteggendo il legame creato con lei da illusorie chimere di eterna felicità.

Le opere di Mario Gianquitto sono tutte riconducibili all’atavico bisogno di sicurezza che ha radici nei primi anni di vita, nel rapporto simbiotico con la madre. Una bambola è in disparte, in basso a sinistra, un elemento a sé  con un preciso significato che coinvolge la sfera affettiva di chi si è sentito abbandonato e sente l’esigenza di ripro-durre oggetti infantili. La bambola è nuda, rappresentazione della nostra verità, dove si addensano dolorosamente i sentimenti, del confine ambiguo tra ciò che possiamo decidere e ciò che è già deciso.

 Nel dipingere una bambola l’artista cerca con l’inconscio di trovare uno spiraglio a quello che in realtà è un vicolo cieco, proiettando all’esterno le motivazioni delle sue azioni. Ed è sempre il silenzio che parla, un silenzio a cui  attribuire un valore assoluto, silenzi assenze che sono segnali, presagi. Il dipinto è presente nel suo “immobilismo”, l’artista resta in attesa, avido d’amore, si ritrova ad amare più di quanto è amato. Sulla destra una teiera e una scatola di the che sfidano un anelito illusorio di libertà, iperrealismo per placare l’ansia, la sconvolgente perdita della sicurezza individuale. Oggetti che vanno oltre il quotidiano perché meticolosamente analizzati nella loro struttura, nel loro rapporto con gli altri elementi del dipinto. Si evince un rigore preciso, con una forte ascendenza geometrica, forme di astrazione dall’atmosfera globale della composizione. La veste della bambina, lussuosa, rifinita mirabilmente da merletti è un’immagine ingannevole di soavità e delicatezza, la luce accentuata del chiaroscuro è realtà metafisica, nonostante l’autore sfoggi un grande senso del dettaglio nel riprodurre l’abito. La contemporaneità del dipinto sta nella straordinaria capacità di scuotere la polvere dei secoli passati facendo la storia di oggi. Il ritratto di una creatura che è un insieme di raffinatezza ed irrequietezza composta nel quale le amarezze della vita e le angosce dell’arte sono celate da un apparente candore espressivo.

Estetica, metafisica, iperrealismo, dottrine e teorie che riappaiono purgate dalla loro banalità ed artificiosità per divenire forza e fascino universalmente umano. L’opera “Bambole”, dal potente potere ipnotico inghiotte l’esistenza nel freddo singulto dell’attesa, l’universo dell’artista ruota intorno alla presunta, aspirata necessità di liberarsi da se stesso. Prima della tecnica, dell’invenzione, del virtuosismo Mario Gianquitto dilaga nelle prospettive irreali, il fondo rosso sospende nel limbo la sua modella rischiarata e ombreggiata dalla luce. Una creatura che oscilla tra l’umano e il disumano rimanendo nei confini della materia. Il corpo vive e muore nello stesso tempo, la staticità diviene inerzia, come inerte è la bambola, la teiera, la scatola. Mario Gianquitto è un realista fantastico, preferisce alterare le proporzioni, deformare le prospettive, meticoloso, testardo, spesso l’idea iniziale subisce molteplici modificazioni nel corso dell’opera, capace di restituirci la figura quasi potessimo respirarne l’odore, percepirne il calore. I suoi  personaggi hanno una forza che non è concentrata solo nella qualità della pittura, nella pulizia formale priva di sbavature, la sua è un’innata abilità ad organizzare lo spazio, le sue figure di profilo, frontali, pensose, altere non sono mai sfuggenti, c’è, come nel dipinto   “Bambole” una potenza trattenuta, una bellezza che è sul punto di implodere. Il linguaggio di Mario Gianquitto è singolare, inedito, svincolato dalle tendenze della pittura contemporanea, la sua è una solidità intrinseca che garantisce la sopravvivenza del suo genio creativo. 


postato da Mario Gianquitto - domenica 01 luglio 2012 alle ore 12:04

complimenti per le tue opere...ammiro l'originalità del tuo stile e l'abbinamento cromatico. Veramente belle!
Bellissime le forme, i colori ed i giochi di luce che danno all'opera un fascino particolare, BELLO come tutte le tue OPERE.
COMPLIMENTI
 


postato da Franco Caspani - lunedì 09 luglio 2012 alle ore 20:45

 molto bella complimenti.

 


postato da Felice - domenica 05 agosto 2012 alle ore 13:03

 intenso


postato da Maria Grazia Evangelista - lunedì 03 settembre 2012 alle ore 08:40

stupefacente!! 


postato da Sma - lunedì 27 maggio 2013 alle ore 21:34

Per poter commentare le opere devi essere un utente di IoArte!

Se sei un utente iscritto a IoArte devi prima effettuare il login!
Altrimenti iscriviti a IoArte, l'iscrizione è veloce e completamente gratuita.

Tutte le opere di Mario Gianquitto

  • Ritrazione narcisistica
  • ATTO  IDEATIVO
  • MICROCOSMO
  • PERCEZIONE CROMATICA
  • DISEGNO DIVINO
  • FLORA. L'altra galassia
  • Proserpina.Convergenza di culture
  • SPIRITO GUIDA
  • ATTRAZIONE MAGNETICA
  • CANTICO
  • ANORESSIA. Illusoria certezza
  • OBBEDIENZA.Tendenza primordiale
  • PROVOCAZIONE. Irruzioni primarie
  • RITRATTO DI NOBILDONNA
  • BURLESQUE. Sospensione metafisica
  • L' IMMAGINAZIONE di MINERVA
  • DISSOCIAZIONE STORICA
  • MITOLOGIA
  • MARIO GIANQUITTO – Invertebrati - Specie in evoluzione. 2011
  • “ MANI”  (Autoritratto del giovane Rembrandt) - 2012
  • SAN GENNARO. La Santità
  • IL TANGO -Lo scorrere irreversibile del tempo
  • L'INNOCENZA
  • EMANCIPAZIONE
  • CONCERTO PER MARGHERITA - 1970
  • IL SILENZIO DELLA NEVE
  • FRAMMENTI-1990
  • IL PENSIERO. Ritratto di Sara
  • LA NONA SINFONIA . Dissonanza.
  • AGGRESSIVITA' - Lotta impari.
  • MATERNITA' FELINA
  • IL VESTITO
  • RADIOGRAFIA DELLO SPIRITO
  • LA CUPOLA DEI GENOVESI
  • IL GIRASOLE
  • LE BAMBOLE
  • CASUAL -Allegoria dell'essere e l'apparire.
Banner pubblicitari
Sostengono IoArte
Siti Amici