Commenti sull'opera Omaggio ai Tubisti (Pressfitting) alias "Quando Dio spartiva le tette...io ero in bagno...":

www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_davanzo+sergio-sergio_davanzo.htm

www.shop.it/davanzo-sergio/ricerca/

www.bol.it/libri/autore/Sergio-Davanzo/7/S/-0/

http://www.gullivertown.com/libri/showchiave.php?tipo=Autore&chiave=62091

http://www.deastore.com/author/sergio%20davanzo.html

http://www.amazon.ca/exec/obidos/search-handle-url?_encoding=UTF8&search-type=ss&index=books-ca&field-author=sergio%20davanzo
 


postato da Sergio Davanzo - martedì 06 ottobre 2009 alle ore 09:04

Sei troppo forte, bravissimo molto particolare.

Mi devi dare un po' di tempo per leggere meglio le tue cose, perchè sto facendo una mostra.

Grazie per avermi votata

A presto

                  Samirè


postato da Samire' - giovedì 08 ottobre 2009 alle ore 12:14

Un ancora grazie per il voto verso l'opera "Andrew" ... ti stimo..


postato da batterflay - venerdì 09 ottobre 2009 alle ore 21:00

stores.lulu.com/sergio1davanzo


postato da Sergio Davanzo - venerdì 09 ottobre 2009 alle ore 23:36

troppo spiritoso. Mi ha fatto ridere!


postato da Profondità - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 13:04

Troppo divertente!!!


postato da Puster - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 14:27

...ma è il mio ritratto!!!!


postato da Liza - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 15:06

troppo forte!!!!


postato da Kurt - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 15:59

Non so se è più bello o più divertente!


postato da Arman - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 17:30

mi piace non riesci a perdere l'ironia!


postato da Accabi - sabato 10 ottobre 2009 alle ore 19:12

Molto bello, spiritoso. Chi ha detto che in un'opera d'arte non ci debba essere una componente ilare?


postato da Vince - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:35

Bellissimo!!!


postato da Walter Leone - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:36

Io adoro il rosso! questo poi è anche allegro!


postato da Circolo Vecchia Quercia - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:50

mi piace molto la scelta cromatica di questo tuo pezzo. Complimenti!


postato da Gradnik Miro - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:54

Grazie per tutti i commenti. Siete molto gentili.


postato da Sergio Davanzo - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:56

Sergio, penso di interpretare il pensiero di tutti: non siamo gentili, i tuoi quadri sono veramente belli e coinvolgenti. Non solo "pagano" lo sguardo, ma anche lo spirito. Grazie a te per donarci la tua arte!


postato da Gradnik Miro - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 12:58

Questo omaggio ai tubisti, invece mi crea un senso di allegria e non solo per il titolo molto spiritoso.


postato da Rotcko - domenica 11 ottobre 2009 alle ore 22:32

Dovresti portarla da noi questa serie di "Omaggio ai tubisti". Possiamo organizzare anche un "reading" con "il Delinquente".


postato da Circolo Vecchia Quercia - lunedì 12 ottobre 2009 alle ore 18:26

E' una buona idea si può fare....penso "sotto Natale?"


postato da Sergio Davanzo - lunedì 12 ottobre 2009 alle ore 18:29

OK Natale con "I Tubisti & il Delinquente"


postato da Circolo Vecchia Quercia - lunedì 12 ottobre 2009 alle ore 18:31

Io credo che non ci siano schemi fissi-

Il rapporto con le cose e gli avvenimenti che ci circondano con le sue proiezioni sul futuro, l'artista lo traduce secondo le proprie necessità. Quando anche la denuncia diventa una bufala solo per la visibilità o tendenza, l'artista dovrebbe osservare in primis, cosa realmente 'manca' al tessuto sociale e, se sono le forze primigenie quelle che sono venute a mancare, cerca il recupero attraverso alla propria sensibilità e non gliene può importar di meno delle correnti o la ricerca di tendenza.

Le ricerche le esegue sulla base della propria sensibilità ed esigenza. Sicuramente ha il coraggio anche di andare contro tendenza perché non è detto che quello che serviva in una certa epoca anche in termini di provocazione, possa servire in un'altra, dove tutto , anche la provocazione è diventata strumentale al profitto. Non ho mai visto artisti di popoli repressi esprimersi solo sulla denuncia , ma sicuramente più spesso attraverso il sogno o alle proprie esigenze interiori , unica forma di libertà ancora gestibile : il proprio mondo interiore e le proprie visioni da contrapporre ad un mondo a cui tutto questo è stato negato.

La vera trasgressività dell'artista contemporaneo è il recupero di se stesso e di tutto ciò si è fatto scempio, poetica compresa.

Va da sé che, forse oggi, gli artisti più credibili in toto rimangono i bambini con queste caratteristiche
e gli artisti 'out'.

I primi con un vissuto troppo corto per essere definiti tali in maniera completa e gli altri, emarginati in quanto veramente 'liberi' e quindi non commerciabili e strumentalizzabili, se mai schiavi solo delle loro ossessioni, ma sicuramente non, rispetto alla loro libertà espressiva

Io credo non ci siano confini nell'arte : purché sia arte .

Ognuno usa il veicolo espressivo che più gli è congeniale. Considerando che questo ioArte è interessante proprio per i quesiti che pone per i confronti che dovrebbero arricchire proprio per le diversità di pensiero e non certo per polemica sterile (sempre meglio chiarire nel virtuale:). Credo che, chi usa la materia proprio come "piacere" della materia nella sua fisicità e il "colore" come impasto proprio per ottenere determinate vibrazioni cromatiche, difficilmente userà mai un pantone digitale se la sua ricerca ed esigenza si esprime con quelle caratteristiche ...

Uno può darsi al digitale per altri aspetti altrettanto intriganti, ma sicuramente diversi. Come non credo che sia un 'espressione nuova né la pittura né il digitale anche perché quest'ultimo si usura più velocemente nei programmi che vengono sostituiti con la velocità della luce.

Per quanto riguarda le diverse culture ben vengano, ma ho il sospetto che una cultura che si sviluppa da noi o in Spagna, in America in Bielorussia, Russia o nella profonda Africa , per quanto si facciano contaminare ,non dobbiamo dimenticare che ognuna di loro ha radici profondamente diverse che non si possono sostituire o dimenticare.

 

Dovrebbe essere anche significativo , quanto ci portiamo dentro radici, gusti e quant'altro che ci influenzano nella scelta delle preferenze.
Di solito i lavori preferiti sono quelli che corrispondono ai nostri canoni estetici e di gusto personale, cosa che in arte non dovrebbe mai succedere.

In maniera istintiva può piacere di più un lavoro simile ai nostri gusti personali, ma l'arte potrebbe anche trovarsi in opere che come gusto non rientrano nelle nostre preferenze, ma sicuramente in canoni artistici. Ho la sensazione che questo sia uno sbaglio che facciamo un po' tutti....sia ' perché viene naturale e perché, a volte .dimostra anche quanto siamo presi da noi stessi, senza riuscire ad entrare umilmente nei lavori di altri.
Con tutto il pieno rispetto, per chi fà figurativo "classico"..secondo il mio modesto parere,il massimo per esprimere "il senso della vita, lo stato delle cose, il divenire dell'uomo, oggi", è l'informale, il materico, il figurativo "essenziale" ....usando la materia....tutta la materia,lo scarto, si può rappresentare, ...cosa meglio di un vecchio cartone ingiallito dal tempo, gettato per strada, indifferente a chiunque, può rappresentare la situazione di molti esseri umani del nostro pianeta..non importa se nell'opera non esiste una smorfia sul volto o le mani che sorreggono uno sguardo vuoto....basta vedere quei "rifiuti" per strada...per capire dove è arrivato l'uomo...in un mondo in cui tutto si può abbandonare, distuggere....tanto si "rifà"...no!, si stanno spengendo i valori, i sentimenti, che valgono più dell'oro, giallo o nero che sia....scusate se mi esprimo in questo modo, forse sembrerò arrogante, ma chi mi conosce dal vero...sa che non lo sono...sono solo sanguigno...sincero..."ignorante" artisticamente parlando...ma UOMO!! inteso naturalmente come essere umano...ciao a tutti


 


postato da Sergio Davanzo - martedì 13 ottobre 2009 alle ore 11:15

Lunedì alle sette cinquanta

Lunedì alle sette cinquanta
tra il bollettario e l'officina
il treno scuote.
Lunedì alle sette cinquanta
con la voglia di caffè
andare in spogliatoio
togliere la camicia
appenderla
ed in stipetto vestire un altro.
Con il fumo tra i denti
con il volantino in tasca
con il ricordo della notte
buttarsi
nell'odore dell'officina.
Infilare i guanti
aspettare che l'unto aggredisca le dita
e stringere la lunga ringhiera di bordo.
Nell'aria dei rumori
nell'aria senza parole
sono lo 04715

 


postato da Sergio Davanzo - martedì 13 ottobre 2009 alle ore 11:58

Varo

Tace di assenza
e subito vibra nei suoi nervi e scorre
di più, sempre di più
precipita
si esalta di velocità
per esplodere nel sangue
delle nostre mani
che l'hanno impastata
finalmente
nave.
 


postato da Sergio Davanzo - martedì 13 ottobre 2009 alle ore 14:29

Lo scalo

Camminano uomini
camminano pezzi di uomini
uno scivola
uno osserva
uno urla
lo scalo è una fredda musica di lame.
Risuonano navi
di ferri neri
di ferri rossi
di ferri che cercano ancora il mare,
letti di gatti nell'ombra
ruggine
voli di gabbiani.
Maschere fondono
nel lungo gioco del fare e sfare.
Cartocci di latte
è autunno
quattro pale d'elica ferme

 


postato da Sergio Davanzo - lunedì 19 ottobre 2009 alle ore 09:31

Molto bello e condivido lo spirito sdrammatizzatore.


postato da Bassa - lunedì 26 ottobre 2009 alle ore 19:39

Molto belle & molto spiritoso!


postato da 8 - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 18:55

Ti ringrazio per il tuo commento "8".


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:00

Questo quadro m'interssa molto: è in vendita?


postato da Director - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:03

Ti ringrazio molto "Director" ma al momento no, mi serve per alcune mostre, grazie molte, comunque.


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:07

La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

Alda Merini, da "Terra d'amore"
 


postato da Vince - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:22

Grazie Vince, per aver postato questo pezzo della Marini!
 


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:25

His name is Sergio Davanzo. Strong in expressing his thoughts but tender in cuddling his dreams, he shows you unsuspected and unexpected aspects of his inner self. Sometimes he reveals them slowly, step by step; sometimes he shows them off abruptly, with a touch of challenging scoff. He paints. He paints because of an unsolved mixture of reasons. He paints because he needs to. Because he wants to. He paints to play. He paints because he has to paint.

Several of his works are the product of a deep need to communicate. The need to go beyond the limits of human words, beyond time and space, beyond conventional shapes with the aim of creating new and better ones, more intensely beautiful, giving thus voice to his inner and more complex thoughts.

Other works issue from Davanzo’s mere, instinctive wish to let himself go to the poetical evocation of images and feelings he has seen and lived. This inevitably pursues the connivance of his spectators, who can see and perceive his same sensations, deeply feel them and, by feeling, revive them. The result is an amazing range of ways and synaesthetical contaminations, both of colour and matter.

In Davanzo’s modus operandi often a single idea develops into a theme. It expands itself, defining autonomously its own leit motives. They are varied and widened, offered in their most flattering nuances. The original idea then swells to its utmost and, finally exhausted, it blows up. It is a definite resolution. Therefore Davanzo’s works, which follow a common vein until it is exhausted, can mainly be contextualized in groups. But, once he has finished with a vein of inspiration, sometimes the painter has already found in its ashes the beginning of several new ones. Sometimes he would rather wait before letting them catch his instinct and his paint-brush.

This is the process of painting for Sergio Davanzo. His subjects are various and different. He wants to tell as much as possible. The faces, the voices of past and present time, the places which have seen him growing both as a man and as an artist. His dog. His family. Those who have gone. Those who still have to come. A wrinkle on a forehead. The hissing of a lathe in a work shop. A minimal kaleidoscope of images, epiphanic moments which he fixes on his canvas. And which, if necessary, he moves, as he usually says “to the space”.

Certainly the imaginative titles he gives to his paintings are part of his seriocomic way of living and conceiving one’s necessities. They are delicious, often sharply ironic, and at first they astonish you, to let you eventually deal with a wake of reflection, whetting you as the back-taste of rum in a just baked cake, the recipe for which has been written and performed by Sergio Davanzo just for you.

Prof dott Maria Sole Politti
 


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:39

"Le tele di Davanzo vibrano, si impongono con lo stridore delle pennellate, con le barricate cromatiche da cui fuoriescono filamenti elettrici che guizzano e avvolgono, creando una fitta e mutevole rete di energia. Nelle sue opere istinto e ragione rinunciano all'eterna lotta, per dar vita ad un dialogo serrato: il colore si tende nella spontaneità del gesto, si difende entro grumi di materia, si assottiglia ed incede leggero frammentandosi secondo ritmi musicali. Viene impastoiato, fatto fluire e nuovamente convogliato, cristallizzato e gocciolato, alleggerito e spinto oltre i confini del supporto per cercare nuove espressioni comunicative."

Prof. Lorella Coloni
 


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:44

" Las lonas de Davanzo envían vibraciones. Ellos se imponen con el chillar del golpes de pincel, con las barricadas cromáticas de lo cual evitan filamentos eléctricos que tiemblan y ellos enrollan la creación de un dolor agudo y la red mutable de energía. En su instinto de trabajos y razón abdican la lucha eterna para dar la vida a un diálogo cerrado: el color se extiende en la espontaneidad del gesto, esto se defiende en los grupos de material, esto cultiva incede delgado(fino) y ligero(de luz) la fragmentación sí mismo según ritmos musicales. Es encadenado, hecho para fluir y otra vez llevado, cristalizado y goteó, aliviado e inclinó sobre los confinamientos del apoyo a buscar nuevas expresiones comunicativas. "

Prof Lorella Coloni
 


postato da Sergio Davanzo - lunedì 23 novembre 2009 alle ore 19:52

C’è una prometeica forza nelle opere di Sergio Davanzo che riconduce, con la certezza del segno e lo schiaffo del colore, ad un confronto con la realtà che non conosce compromessi o debolezze.
L’artista non abbassa lo sguardo e davanti all’esistenza egli si assume il diritto di dichiarare la verità. Lo fa attraverso un linguaggio visivo essenziale, sintetico, corrosivo, violento, titanico, provocatore. Usa la titolazione dei suoi quadri come dei tazebao: sono verdetti che illuminano, parole che possono essere incipit quanto sentenza lapidaria su un argomento che la tela sintetizza in linee di immediata intuizione, con un uso dirompente dell’elemento cromatico, con tinte che acquistano voce. Davanzo riesce a far riecheggiare nel movimento dei suoi quadri le vibranti intensità del paradosso creativo, in bilico tra ragione e gesto puro ed istintivo, folgorazioni che sono rivelazioni e universalità
 

Prof Fabio Favretto
 


postato da Sergio Davanzo - martedì 24 novembre 2009 alle ore 00:00

La tua ironia spesso rischia di non farti vedere la bellezza dell'opera pittorica. Complimenti.


postato da 8 - mercoledì 25 novembre 2009 alle ore 12:24

Grazie per i voti!  avevo appena scritto una frase........ che la mia bambina con un semplice tocco ha fatto "scivolare" via... forse anche la sua è arte... scappo (piange!!)


postato da Goccedivaniglia - domenica 06 dicembre 2009 alle ore 11:35

Colgo l' occasione di votare anche quest'opera , che trovo stupenda .PS: LE SAREI GRATO SE POTESSE DARE UN'OCCHIATINA HAI MIEI LAVORI ,ACCETTO QUALSIASI CRITICA ,CONSIGLIO DA UN MAESTRO D' ARTE  VERO E SINCERO QUALE IO RITENGO LEI SIA .UN SALUTO: MAURI


postato da Mauri - mercoledì 31 marzo 2010 alle ore 11:09

 ciao sergio, grazie che mi hai votata! sto guardando i tuoi lavori e..... adoro la tua ironia!!! questo in particolare lo sento molto mio!...... anche io ero in bagno....... così mi son ritrovata piattina.... e dopo averne allattati quattro, direi CONCAVA....... e dio nn ha avuto pietà!!!!!!!

eheheheh!!! devi essere un personaggio molto particolare! ammiro molto il tuo pensiero... soprattutto quando parli di laicità e di un unica cattedrale.

io credo fermamente che l'anima è una ed è questo che ci accomuna tutti. noi siamo esseri spirituali e non religiosi!!!!!! a volte prima di pensare sarebbe meglio SENTIRE. sono contenta che al mondo esista uno come te e, spero di non offenderti, mi piaci più tu dei tuoi quadri, e mi piace come usi l'arte per parlare e dire la tua. GRAZIE per tutto!!!!

 


postato da Sara Stradi - lunedì 26 luglio 2010 alle ore 00:39

Sara, il tuo è decisamente un complimento e non un offesa!

Grazie per il commento molto gradito con il quale naturalmente concordo.

...non avevo ancora pensato al concetto di "concavo"...è un'idea da sviluppare...


postato da Sergio Davanzo - lunedì 26 luglio 2010 alle ore 19:56

Anch'io ero in bagno....


postato da Elena - sabato 23 luglio 2011 alle ore 19:25

"Sfortunatamente" io ero presente....


postato da Berta - domenica 31 luglio 2011 alle ore 20:09

bella intensa ,vitale


postato da Isabel Von Piotrowski - mercoledì 28 gennaio 2015 alle ore 21:53

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Tutte le opere di Sergio Davanzo

  • Calendario 2013
  • Ho dato fondo (parziale)
  • feelings & feelings (frammento)
  • Omaggio ai tubisti
  • Strada di Bagdad con mimosa
  • Manhattan vista dal Bronx
  • volo radente
  • Tributo a Gaudì (frammento)(vedere il link postato nei commenti)
  • KRAKEN
  • Omaggio ai Tubisti (Pressfitting) alias "Quando Dio spartiva le tette...io ero in bagno..."
  • Non è la luce del Merisi...ma in tempi di crisi....
  • La mia vita è un lungo lato di Bolina! ( ...ci sarà mai un lato in poppa con tangone...& tanga?)
  • Il futuro è roseo, il presente...un po' meno...
  • Vedo smerciare miele di vipera, agito braccia di carta che il vento disperde.
  • Omaggio ai Tubisti (Aisi 304)
  • Il Delinquente (Lulu.com Editore)
  • CROSSING (Lulu.com editore)
  • Pensavo fossi morto....
  • LA MAFIA E' SOLAMENTE UN INSETTO: PUOI SCHIACCIARLA!
  • Questa è una società che macina tutti i valori!
  • Ciao
  • Cattredale Unica nello Spazio
  • Calendario 2010 Gennaio
  • Calendario 2010 Marzo
  • Calendario 2010 Ottobre
  • Calendario 2010 Dicembre
  • Calendario 2010 (Lulu.com) http://www.lulu.com/product/calendario/2010-by-sergio-davanzo/5949551
  • AUGURI....& che s'inizi ad intravvedere...il positivo!
  • Acqua Sporca
  • Solo Macchie?
  • In  /  ES    presso
  • COFFE TIME
  • Tributo a Jackson Pollock
  • Metropoli (serie Acqua Sporca)
  • COFFE TIME
  • Nel 2010 non si può
  • In  /  ES    presso
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